sabato 28 settembre 2013

Il maiale non è un animale sporco o grasso…è solo la vicinanza all’uomo che lo rende tale.

Il maiale non è un animale sporco o grasso…è solo la vicinanza all’uomo che lo rende tale.

L’essere umano, in particolare il “genere” onnivoro, è l’unica specie al mondo che odia le immagini di violenza e la violenza stessa perpetuata dallo stesso uomo ma ritiene poi necessario utilizzare come tornaconto il risultato di questa violenza attraverso l’alimentazione. Nessun onnivoro che io conosca personalmente riuscirebbe mai ad uccidere un maiale ma questi trova lecito (le proteine Nobili, che sono Nobili perché vincono lo scettro della violenza) l’uccisione del maiale o di qualsiasi animale nato e costretto al macello. Quindi il concetto stesso di violenza, come lo conosciamo o lo intendiamo, viene inevitabilmente delegato inconsciamente ad ALTRI, come se non fossimo stati noi a commettere l’efferato gesto della foto (in realtà è così ma non a livello etico). Moralmente riteniamo di aver assunto un comportamento ineccepibile (quanti di noi si lamentano delle trivellazioni per il greggio ma usano l’automobile?) difronte a noi stessi, o al nostro Dio (che di solito sono la stessa persona) rinunciando ad ogni confronto con chi definiamo “esaltati”, “oltranzisti”, “provocatori Vegan”, semplicemente perché interferisce coi nostri schemi mentali o la nostra coscienza, quasi come un virus con la cellula ("chi non la pensa come me è diverso"). “Tradizioni culinarie, proteine nobili e la storia del leone e la gazzella” rappresentano una delle nostre (loro) ultime autodifese nel NON voler comprendere l’orrore perpetrato dalle nostre papille gustative e dalla nostra coscienza, riconoscendo come “stupido” o “imbecille” (addirittura terrorista) chi dichiara la sua pace nei confronti di chi non vuole uccidere e mangiare. L’onnivoro NON vuole uccidere (coscienza delegata al caso) ma mangia per necessità (stomaco delegato all’ignoranza primordiale del gusto)
Ebbri del nostro smisurato EGO inghiottiamo qualsiasi cosa nello stesso modo in cui inghiottiamo e nascondiamo la nostra coscienza…qualsiasi cosa che non riguardi noi stessi non ci riguarda. Chiunque prova dolore per questa immagine di morte dovrebbe domandarsi 1.000 volte perché il proprio stomaco sia più forte della propria coscienza. Continua a condividere e mettere “Mi Piace” a milioni di cuoricini su facebook, io continuerò ad indignarmi anche per te…ma non puoi continuare per sempre a condividere "cose simpatiche e carine" e cagare cadaveri.
(rp)


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