In questo mondo di sfruttamento e di dominio gli animali vivono all'inferno. Gli allevamenti sono i luoghi in cui tutto ha inizio per poi terminare atrocemente nei macelli (nella migliore delle ipotesi). Eh si, noi "animalisti" lo sappiamo bene vero? Quante volte, noi abbiamo denunciato questo scempio? Quante volte scriviamo, pubblichiamo, denunciamo l'olocausto animale? Siamo pronti a firmare petizioni, fare manifestazioni, presidi, denunce, liberazioni... Il massimo del nostro impegno si scatena in prossimità delle feste, Natale, Pasqua... già la Pasqua, periodo di angoscia per gli amanti degli animali poichè è proprio in questo periodo che migliaia di cuccioli vengono strappati alle loro madri e sgozzati a soli pochi giorni di vita. Una fine orrenda che perfino un onnivoro non riesce a tollerare!
Ci si inventa di tutto per salvarli, dalle campagne di boicottaggio ai numerosi presidi informativi, alle liberazioni e adozioni. Ma con grande stupore da 2 anni a questa parte e quest'anno in particolare, sta prendendo piede una nuova "moda", una forma di salvataggio davvero esemplare. Si, ora gli agnelli si comprano!!! sotto il ricatto emotivo del "morirà" siamo tutti pronti a mettere mano al portafogli, senza pensare, paghiamo, compriamo le loro vite. quante? 10, 20, 30. Il più possibile, perchè saranno tutte vitesalvate, senza pensare troppo alle conseguenze. Già, senza pensare alle conseguenze. Infatti non si pensa che acquistando molti agnelli chi ci guadagnerà saranno solo coloro che noi contestiamo e denunciamo essere la causa della loro vita di inferno. Chi ci guadagnerà saranno coloro che il prossimo anno ne alleveranno il doppio, il triplo, incastrandoci in un circolo vizioso simile a quello dell'usura! più se ne comprano oggi più se ne allevano domani. Come dire che l'agnello comprato oggi genererà la sofferenza di almeno tre suoi simili domani. Comprando agnelli si genererà anche la convinzione che tutto si compra, anche la vita. Mi rendo conto che chi aderisce a queste iniziative lo fa certamente perchè desidera contribuire al salvataggio di una vita ed è persuaso che non ci sia scelta. La mia non vuole essere una critica alle singole persone che per sentire personale hanno operato in questa direzione bensì una riflessione profonda sul fenomeno.
Quello che davvero mi turba è che queste iniziative istituzionalizzano e legittimano un certo modo di pensare e di agire trasformando il piano del sentire individuale in uno collettivo - consumistico in cui ci si potrà tranquillamente sedere in poltrona senza pensare troppo e adagiarsi perchè basterà pagare per allegerire la coscienza, basterà comprare per aiutare una creatura innocente. In fondo non siamo lontani da quel concetto di carità che alcune religioni ci trasmettono. Da domani andrò al supermercato dicendo di aver salvato 2 melanzane 2 carote e 3 patate. Tutto al prezzo di 10 euro.
In questo articolo viene osannato l'operato di un signore che ha lanciato una campagna di acquisti di agnelli su facebook che ha raccolto ben 1000 euro da versare direttamente agli allevatori degli agnelli comprati nel numero di 10 e che ha visto la partecipazione di 30000 persone.
La zona interessata da questa campagna acquisti è il biellese, nota per gli allevamenti di malgari, per la produzione di bovini, ovini e caprini, nota per la produzione della lana, dei formaggi e del latte.
Chi ne uscirà davvero soddisfatto e vincitore saranno proprio loro, gli allevatori, felici che ci siano gli "animalisti" a risollevare le loro sorti, visto che negli ultimi anni stavano scomparendo.
Magari il prossimo anno potremmo lanciare una nuova campagna di solidarietà: adotta un allevatore e tutti i suoi animali!! chissà che magari a forza di stare con noi "animalisti" non diventino anche loro vegani.
Ma, comprare un animale dagli allevatori, non equivale a sovvenzionare lo stesso il commercio?
RispondiEliminaQuanto interessa ad un allevatore se poi, noi ce lo mangiamo o ce lo coccoliamo?
Lui ha venduto in ogni caso la sua "merce", con quei soldi "produrrà" altri animali da vendere...
io capisco il concetto, ma comunque l'allevatore fa quel lavoro e vive su questo, non si può fargli cambiare idea, ma salvare con OGNI MEZZO 10-20-30 agnelli sono sempre 10-20-30 agnelli salvati, non andiamo nei supermercati a far chiudere il reparto macelleria, ci limitiamo a non comperare la carne sperando che sempre più persone seguano l'esempio, ma il reparto macelleria esisterà anche se io non compero carne, ma portare in salvo gli agnelli e i capretti è un gesto bello, che sensibilizza di più l'opinione pubblica, e ho già sentito persone che prima a Pasqua e Natale mettevano in tavola questi piccolini, adesso mangeranno altro, magari, anzi sicuramente altro tipo di carne ma non agnelli o capretti, certo anche i vitellini hanno diritto a vivere liberi e sereni, ma da qualche parte bisogna pur cominciare, e non state dietro le vostre belle scrivanie a criticare chi si impegna in prima persona facendo quello che il cuore gli detta, potete, visto che siete super-esperti, dare dei consigli, spiegare una strategia ma ogni azione che si fa a favore degli esseri viventi è sempre ben accetta, e poi non è vero che il prossimo anno gli allevatori produrranno più piccolini, loro venderli ai macellai o a noi non li tocca minimamente, se hanno 10 femmine faranno figliare queste dieci, come hanno sempre fatto, da padre in figlio, comunque come biasimarli se il loro reddito proviene da questo? bisogna portari pian piano a produrre solo formaggi e lana ma ci arriveremo, con costante impegno e l'unione fa la forza!!
RispondiEliminaSi può fargli cambiare idea e lavoro gradatamente solo non comprando gli agnelli e non mangiando carne...dico gradatamente perchè la liberazione animale, la liberazione dalla schiavitù, come ben saprai e sappiamo, è una strada lunga e tortuosa. Inoltre l'informazione, perchè molta gente non sa, è basilare. Direi che le soluzioni migliori sono queste....ed in generale non si compra la vita! è uno dei principi che sta alla base dell'animalismo moderno.
EliminaNon è essere imprenditori l' omicidio! Non è un lavoro! Essere magnacci lo è? Essere spacciatori lo è? Essere a capo a di barche zeppe di poveracci che spesso annegano per cercare una sorte migliore lo è ? Dov'è la bravura degli allevatori degli allevamenti intensivi???
EliminaNON possiamo fare altro che salvare vite, così. comprandole. Oltre che fare presidi informativi. Forse noi animalisti saremo degli ingenui ma, fare raccolte di danaro e comperare gli agnelli e portarli a vivere in luoghi sicuri ci fa star bene. E' vero che gli allevatgori esulteranno. Io non dirò mai "poverini, è il loro lavoro..." Io dirò sempre che vorrei che facessero la stessa fine degli agnelli, ossia morire sgozzati.
RispondiElimina"voi animalisti"??? non siete animalisti se comprate animali e vite. Non avete capito che in quel modo si finanzia il carnefice che continuerà ad allevare e a vendere animali? è già difficile la strada della liberazione totale...volete allungarla ancora di più?
Elimina