mercoledì 30 aprile 2014

Rudi Putra, nemico dell'olio di palma, vince il Nobel dell'ambiente - Roberta Ragni

È indonesiano e da anni lotta contro il disboscamento illegale e il massacro delle foreste collegati alla produzione di dannoso olio di palma. Per questo ha vinto il premio più prestigioso al mondo per l'attivismo ambientale. Si chiama Rudi Putra, un biologo di Sumatra, della provincia di Aceh, ed è stato onorato con il Goldman Environmental Prize, il cosiddetto Nobel dell'ambiente, per la categoria "Isole e nazioni insulari". 

Giunto alla 25ima edizione, il Premio riconosce annualmente sei degli eroi ambientali più coraggiosi del mondo, che spesso vanno incontro a grandi rischi personali per proteggere e migliorare l'ambiente naturale. Grazie all'onorificenza il leader del gruppoLeuser Forum Conservation, che è riuscito a fare abbattere 26 piantagioni clandestine del Nord Sumatra, rallentando la deforestazione e ripristinando habitat vitali per orangutan e rinoceronti in pericolo di estinzione, riceverà 175 mila dollari di finanziamenti per sostenere i suoi sforzi di conservazione.

Li investirà per evitare che 4 milioni di ettari di foresta vengono abbattuti ogni anno. Come? Con il suo innovativo approccio: invece di pressare direttamente il governo locale, Putra ha iniziato a educare le comunità locali sulla portata del problema del disboscamento illegale, che minaccia la vita non solo della fauna selvatica, ma anche della popolazione di Sumatra. Per farlo ha creato una catena di a partire dai membri della comunità, per poi arrivare gradualmente a includere burocrati e forze di polizia.

Con il tempo, Putra è riuscito così a incontrare proprio i proprietari delle piantagioni faccia a faccia per convincerli a chiudere. Ad oggi ha ripristinato con successo 1.200 acri di habitat ed eliminato 26 piantagioni di olio di palma illegali, di cui 24 sono state chiuse volontariamente dai proprietari; gli altri due proprietari delle piantagioni, che si rifiutavano di chiudere le loro attività illegali, sono stati arrestati dalla polizia. E il Premio Goldman, ora, amplificherà questo sforzo.

martedì 29 aprile 2014

Tasmania: il Patrimonio dell'Umanità è in pericolo - Salviamo la Foresta


Rettet den Regenwald e.V.

Lo status di protezione di alcuni degli alberi più alti è in pericolo (photo: bishib70/Flickr)

Care amiche e cari amici di Salviamo la Foresta,
Le foreste della Tasmania sono la dimora degli alberi più alti del mondo. 
Con il suo paesaggio unico e i siti archeologici, quasi un quarto dell'isola è protetto dall'UNESCO. 
Ora il governo vuole tagliare 74,000 ettari ormai Patrimonio dell'Umanità. 
Firmando la lettera al Primo Ministro australiano, seguendo il link, potrete contribuire a fermare questo progetto:

FIRMA ADESSO  
     Grazie per la diffusione che farete di questa petizione tra i vostri 
    contatti e reti sociali.
    Cordialmente,
    Elisa Norio
    Salviamo la Foresta 



lunedì 28 aprile 2014

Empty the tanks: Presidio a Oltremare - Basta Delfinari



SABATO 24 MAGGIO 2014 - ORE 15.00
OLTREMARE - RICCIONE
via Ascoli Piceno, 6, 47838 Riccione
Empty the tanks: svuotiamo le vasche (e non solo)!
In occasione della giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi marini, si terrà un presidio informativo e di protesta di fronte al parco Oltremare di Riccione.

Mentre decine di paesi stanno bandendo i delfinari dal loro territorio, Oltremare continua a imprigionare e sfruttare animali destinati a trascorrere tutta una vita in prigionia e a condurre un' esistenza che non hanno scelto.
I delfini non sono le uniche vittime del colosso del Gruppo Costa: uccelli rapaci, alligatori, pappagalli e pesci di varie specie sono detenuti all'interno della struttura.

La loro vita vale molto più del prezzo di un biglietto.
Perchè nessuno nasce per essere uno schiavo.

venerdì 25 aprile 2014

«Non farmi vedere! Non farmi vedere!» - Franco Libero Manco

Conosco persone che alla vista diretta di un animale che soffre od all'immagine di un animale ferito, si ritraggono inorridite, disperate, si strapperebbero i capelli, mentre pronunciano la tipica e ipocrita frase: «Non farmi vedere! Non farmi vedere!» e poi a tavola divorano, tranquillamente, lo stesso animale che hanno visto torturare.

Se ciò fosse moralmente lecito, naturale, giusto, perché non organizzare gite turistiche per visitare i mattatoi, come succede per le aziende agricole per la conoscenza diretta della frutta e degli ortaggi? Se è lecito e giusto mangiare la carne degli animali, perché la maggioranza delle persone rifiuta di vedere come vengono uccisi? E, se non è né lecito né giusto, perché si rendono responsabili di una pratica ritenuta moralmente illecita, ingiusta e crudele? Da questa ipocrisia dominante e strisciante non si salva la maggioranza delle persone più in vista.

Proviamo a chiedere ai massimi esponenti del sistema sociale che usano mangiare carne. Proviamo idealmente a chiedere loro se sono consapevoli che quel prodotto è il frutto di un’ingiustizia che ha causato dolore e morte a un essere che voleva vivere, non essere ucciso e, che per il piacere del loro palato, è stato privato per sempre della vita.

L’ipotetica risposta metterebbe in contraddizione il loro presunto impegno a favore della giustizia e della dignità umana. Ma anche coloro che pubblicamente sono impegnati per i diritti umani o esercitano la giustizia, sono consapevoli della loro incoerenza? Chi è più colpevole: il mandante o l’esecutore di un delitto? In realtà chi mangia la carne ha ucciso indirettamente quell'animale.

Una società che ama definirsi civile dovrebbe riflettere seriamente sulle proprie contraddizioni, e programmare l'abbandono delle antiche usanze che oggi sono la cause di vere e proprie stragi insensate di esseri innocenti e sensibili, e che procurano sofferenza e guasti sociali oltre ogni misura.

Pagina Facebook che consiglio di seguire.

martedì 22 aprile 2014

Parma Etica Festival 2014

Per la prima volta a Parma, all'interno del particolarissimo contesto del Parco Ex Eridania (46.985 m² di aree verdi situate a fianco del Centro storico), in Via Toscana 5/a, sarà organizzato il Parma Etica Festival. Si tratta di un evento unico nel suo genere, che ha lo scopo di promuovere uno stile di vita etico a 360°. 

Il 6-7-8 Giugno 2014 saranno tre giorni di workshop e dibattiti completamente gratuiti rivolti ad adulti e bambini: tenuti da medici, nutrizionisti, pediatri, psicologi, scrittori, esperti di metodi di energie rinnovabili, artisti, scienziati, 
maestri di danza, di yoga e sportivi. .

Ristorante La Pentola Magica e stand 100% vegetali. 

Il primo giorno avrà come tema principale la Salute Umana, riservando particolare attenzione al tema della prevenzione attraverso l’alimentazione; 
il secondo giorno sarà incentrato sull’Ambiente ed un approccio rispettoso delle nostre risorse naturali; 
il terzo giorno gli Animali saranno i protagonisti: il loro sacrificio, la nostra cura nel proteggerli. 

In tutte le tre giornate largo spazio verrà dato al Mondo dei bambini: prima ancora che il nostro futuro, loro sono il prezioso presente da cui dover partire. 

Organizzeremo laboratori gratuiti di cucina naturale, danza, arte circense e giochi incentrati sui metodi di produzione di energie rinnovabili, col fine di imparare divertendosi. 

Le nostre lezioni sono rivolte a tutta la cittadinanza, in particolare alle famiglie e ai giovani per sensibilizzarli ad una vita etica, rispettosa di tutte le forme viventi e, dunque, sostenibile.

Il programma completo del Festival sarà scaricabile QUI prossimamente!


lunedì 21 aprile 2014

COLTAN (aggiornamento fonti)

Cos'è il coltan?
Pare che non molti lo sappiano perchè tenuti all'oscuro: la solita tecnica delle multinazionali che omettono o mentono.

Le implicazioni sociali sono evidenti se ci si informa: guerre, armi, nuovi schiavi, spesso bambini perchè, minuti, riescono ad entrare in piccole fessurazioni della terra e ad estrarre questa sabbia sporca che contiene la materia prima più richiesta dalle multinazionali produttrici di apparecchi elettronici (Samsung, Intel, Microsoft, Motorola, Sony, IBM, Apple).

Dal Coltan (combinazione di Colombite e Tantalite) si ricava la Tantalite che viene utilizzata per produrre condensatori miniaturizzati che, a parità di capacità, sono molto più piccoli di quelli elettrolitici (consultare i commenti a questo articolo e la voce COLTAN nel Treccani). Quindi è di importanza strategica per chi produce elettronica.

Inoltre il Coltan contiene una parte di Uranio per cui i "nuovi schiavi africani" che scavano a mani nude sono soggetti a cancro e ad impotenza sessuale, oltre ad essere sfruttati e privati dei più elementari diritti.


La maggior parte del Coltan (si calcola approssimativamente il 60/80% della quantità mondiale) è estratto nella Repubblica Democratica del Congo, dove i conflitti per la supremazia sul territorio tra bande armate non vedono la fine, anzi si acutizzano sempre più.

In Occidente si pensa o si crede che i conflitti in Africa siano per lo più dovuti a dispute tribali mentre il Coltan, ed altre materie prime essenziali per l'industria manifatturiera mondiale, nonchè i territori che li contengono, ne sono la causa principale.

Da qui i contrabbandieri lo esportano illegalmente perchè c'è chi compra. Buona parte del ricavato è destinato all'acquisto di armi per riaffermare con violenza la supremazia su quei territori.

Per arginare il fenomeno del commercio illegale, si sta tentando, a livello internazionale, di imporre per legge alle aziende manifatturiere di esplicitare pubblicamente la tracciabilità dei cosiddetti "materiali di guerra" (oro, stagno, tantalio e tungsteno). Se l'industria fosse obbligata a fare ciò, non potrebbe più approvvigionarsi al mercato nero.

Un provvedimento a riguardo dovrebbe entrare in vigore in USA nel Maggio 2014.

La UE, vigliaccamente finora non se ne è occupata, ma è stata costretta da pressioni internazionali a redigere un analogo provvedimento che rischia di essere inutile se non si obbligheranno le industrie alla trasparenza; infatti nessuna di esse avrà l'obbligo di dichiarare la tracciabilità dei materiali.

Dobbiamo, coscienti e consapevoli, boicottare pc e cellulari che contengono il maledetto minerale, per lo sfruttamento di persone, la devastazione ambientale ed i conflitti armati che causa, senza attendere che la comunità internazionale, spesso collusa con le mafie nell'import-export di coltan, ponga rimedi legislativi puntualmente disattesi.

FONTI:
Gesualdi: "Benvenuto coltan nell’Europa vigliacca"
Il costo umano di uno smartphone e tutto ciò che gira attorno al coltan
Coltan, il dramma dell'Africa in un cellulareColtan, la sabbia nera: quante vite costano i nostri telefoni cellulari?
Columbite-tantalite
Cos'è Il coltan?
COLTAN, LA SABBIA NERA. Quante vite costano i nostri telefoni cellulari?
Benvenuto coltan nell’Europa vigliacca
Coltan tra miniere illegali, sfruttamento e violenze
RD Congo: rapporto sul Coltan insanguinato
Protocollo per verifica della provenienza del Coltan

NUOVA FONTE:
Coltan e cassiterite: dalla guerra sangue nel cellulare

VIDEO:
Congo e coltan - il neocolonialismo 1/2
Congo e coltan - il neocolonialismo 2/2
Il tuo cellulare? Gronda sangue - Il Congo e la guerra del Coltan

La (in)giustizia umana: Rubin Carter in arte "Hurricane" (6.5.1937 - 20.4.2014)

Aveva 76 anni. 
Alla sua vicenda di ingiustizia umana si sono ispirati diversi artisti: il più famoso di tutti Bob Dylan che gli dedicò una bellissima canzone.
Rubin venne incolpato ingiustamente per aver ucciso 3 persone in un bar a Paterson, New Jersey. Fu detenuto per quasi vent'anni in carcere prima di essere finalmente ritenuto non colpevole e quindi rilasciato. Disse all'incirca così: "Siete riusciti a rinchiudere il mio corpo, non la mia mente", trovando, seppur incarcerato, equilibrio e amore per la vita nonostante tutto e tutti, nonostante l'ingiustizia che stava subendo. Grande esempio di vera libertà e di forza d'animo, la sua storia ha ispirato anche un film ("Hurricane - Il grido dell'innocenza" di Norman Jewison, molto bello ma molto romanzato e con diverse inesattezze rispetto alla realtà dei fatti) dove Denzel Washington lo impersona.

R.I.P. Rubin!


foto gallery

FONTE

domenica 13 aprile 2014

Fermiamo la marea di plastica - Salviamo la foresta

Rettet den Regenwald e.V.

Fermate la marea di plastica

Foto: Ron Prendergast

Care amiche e cari amici di Salviamo la Foresta,
Almeno otto milioni di sacchetti di plastica arrivano ogni anno in Europa, in natura e come spazzatura e rimangono così per centinaia di anni. Questo significa un danno enorme per gli abitanti dei mari, uccelli marini, tartarughe, foche e balene che muiono per aver ingerito plastica. Duarante la sessione plenaria del Parlamento Europeo del 17 aprile 2014 si dibatterà sulla riduzione dell'uso dei sacchetti di plastica.
Per favore firmate la petizione seguendo il link di seguito per chiedere ai politici responsabili di proibire l'uso dei sacchetti di plastica.
FIRMA ADESSO  

Grazie per la diffusione che farete di questa azione tra le vostre reti sociali.
Saluti cordiali
Elisa Norio
Salviamo la Foresta

giovedì 10 aprile 2014

La terra dei fuochi

Sito di denuncia contro lo smaltimento illegale di rifiuti speciali. 
Più diffondiamo più avremo peso contro questa emergenza.
"AIUTACI A SENSIBILIZZARE poiché molti credono che i Roghi Tossici siano davvero diminuiti. Siete TUTTI invitati a diffondere la pagina e i suoi post ovunque possibile, nei gruppi, sulle altre pagine, le bacheche dei vostri amici, nei messaggi privati, e via E-mail. Sembra stupido e banale, ma non lo è. La diffusione crea consapevolezza e massa critica. 

Diffondi, Condividi e Passaparola!!

N.B. La situazione resta grave, a breve ci sarà un altro incontro pubblico. x info e contatti: staff@laterradeifuochi.it