lunedì 25 marzo 2013

La sofferenza delle mucche "da latte" by Gina Galiffa

Le mucche vengono costrette a produrre 10 volte tanto il latte che servirebbe al loro cucciolo per vivere. E' OVVIO che questo metta a dura prova il loro fisico, insieme alle condizioni terribili in cui sono tenute negli allevamenti. E' OVVIO che dopo pochi anni di tale tortura questi animali siano letteralmente a pezzi.

Nella maggior parte dei casi, si riesce a finire lo sfruttamento un po' prima che la mucca non sia più capace di reggersi in piedi, in sostanza a "rottamarla" quando non è più abbastanza produttiva ma ancora si regge sulle sue zampe; in alcuni casi invece le povere mucche diventano "mucche a terra" prima del tempo previsto per la loro "rottamazione". E' illegale trasportarle al macello in queste condizioni, certo, quindi chi lo fa commette un reato, ma se vengono invece uccise sul posto, è molto meglio per le mucche? In questo caso è tutto legale, ma è anche GIUSTO? Basta questo a mettere a posto la situazione? E, allo stesso modo, è giusto che quelle che ancora si reggono in piedi vengano tranquillamente caricate in camion e portate in un mattatoio puzzolente di sangue e siano sgozzate e fatte a pezzi?

Tutto questo non è illegale. E' normale, quotidiano, è quello che accade per avere nei negozi latte, burro, panna, yougurt, mozzarella, formaggi di ogni genere.

Quindi è perfettamente inutile scandalizzarsi per le illegalità commesse da allevatori, trasportatori, veterinari, quando la quotidianità del tutto legale è altrettanto terribile.

Guardate le espressioni di queste mucche, guardate la sofferenza che traspare dai loro occhi, che è una sofferenza dovuta al dolore fisico, ma è anche sofferenza psicologica, perché queste creature sono costrette a partorire un vitello ogni anno, solo così producono latte, non esiste una "magia" che rende un mammifero in grado di produrre latte, questa magia si chiama "parto" e accade in tutti i mammiferi, umani inclusi. Il cucciolo viene portato via dalla madre appena nato, viene confinato in piccoli box per 6 mesi e poi ammazzato e la sua carne venduta, oppure ammazzato subito, oppure lasciato morire d'inedia (come accade ai bufalini, gli scarti della produzione di mozzarella di bufala).

Potete immaginare la sofferenza di questa separazione, unita alla prigionia sia per la madre che per il figlio, cui si aggiunge, per le madri, la costrizione a una produzione pari a 10 volte tanto quello che il suo corpo è in grado di produrre?

Questa è la normalità in tutti gli allevamenti, nessuno escluso. Le mucche "da latte" non sopravvivono a lungo, dunque. Erano 5-6 anni, una volta, ormai sono diventati 2-3 anni, poi sono "da buttare". Ma se anche la tendenza venisse invertita, e si producesse molto di meno, in modo da non "consumare" le mucche, credete che sia possibile ottenere del latte "senza crudeltà", cioè mantenere tutte le mucche e tutti i loro figli per la loro durata di vita naturale, 20-30-40 anni, e in condizioni di non sofferenza? Ovviamente no, è ridicolo pensarlo, dove mai si troverebbero lo spazio, il mangime, le risorse e i soldi per farlo?

E dunque, per tutti voi che provate orrore per queste sofferenze e queste uccisioni, voi che avete deciso di diventare vegetariani per non uccidere animali per la vostra alimentazione, voi che dite di amare gli animali... per tutti voi, l'unica scelta possibile, etica, compassionevole, LOGICA è quella di smettere di consumare latte e latticini, perché questi "alimenti" uccidono mucche e vitelli fanno vivere loro una vita d'inferno per quei pochi mesi o anni loro concessi.

Altra scelta non c'è. La responsabilità, nel bene e nel male è solo vostra, non di allevatori e trasportatori e macellatori.

L'unica scelta è quella VEGAN. Perché anche per la produzione di uova valgono considerazioni del tutto analoghe.

Solo così potrete godervi i vostri piatti preparati con ingredienti vegetali, che sono più buoni e invitanti di quelli ottenuti dalla sofferenza e dalla morte di esseri senzienti che non abbiamo nessun diritto di torturare e uccidere.

Per diventare vegan: 
www.VegFacile.info




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