venerdì 17 gennaio 2014

"IL SADISMO" - tratto da: Imperatrice Nuda - Hans Ruesch

(…) Quando il sadismo si manifesta in un adulto, raggiungendo vertici che ci fanno fremere di raccapriccio e di sdegno, allora si tratta di una forma patologica: di una malattia, un grave squilibrio mentale. E quale migliore attività per un individuo affetto da tale squilibrio che gli esperimenti su animali viventi? È l'unica attività che gli consente di soddisfare le sue tendenze senza incorrere nei rigori della legge, e può inoltre procurargli, senza fatica né talento, un lembo di gloriola "scientifica" o perlomeno un facile introito.

«Les brutes, que l'habitude rend impitoyables»: così li descrisse il medico belga François Dejardin, capochirurgo degli ospedali di Liegi, aggiungendo un commento quanto mai rivelatore: «Ogni essere sano trema alla vista e all'odore del sangue, e si risente di fronte al brivido sacrilego che in questi individui è espressione di godimento. Io ho visto degli sguardi orribili, esultanti e fieri del sangue versato, e nei quali si poteva leggere la soddisfazione del vantaggio ricavato: vantaggio pecuniario o di rinomanza».

Francois Dejardin non è dei nostri giorni, ma lo è un documento pubblicato dal governo americano, stranamente intitolato Trattamento umanitario degli animali usati nella ricerca (Humane Treatment of Animals Used in Research: Hearings before a Subcommittee of the Commitee on Interstate and Foreign Commerce, House of Representatives. U.S. Government Printing Office, Washington, D.C.), col resoconto completo di un'inchiesta condotta nel settembre 1962 da un comitato della Camera dei Deputati. La parola sadismo vi echeggiò di frequente da parte dei numerosi testimoni convocati, appartenenti al governo, agli atenei, all'industria. Tutti i testimoni sono nominati nel documento ufficiale, che consta di ben 375 pagine fitte di stampa.
Vi si legge ad esempio:
p. 84: «Il direttore di una scuola medica sembrava parteggiare per quegli individui sadici quando parlava di una eventuale legislazione restrittiva, e commentò con evidente soddisfazione: "Se volessi, potrei fare di nascosto qualsiasi cosa e menare per il naso tutti gli ispettori"».
p. 218: «In ogni classe di studenti di medicina se ne può sempre vedere un certo numero con tendenze sadiche...»
p. 264: «Non c'è nessun controllo sulle persone ovviamente sadiche, che avvolgono le loro vere motivazioni subcoscienti in una nebbia di termini scientifici».
p. 311: «È da tempo che le scuole mediche hanno riconosciuto che il ramo attira anche dei sadici, ai quali l'esercizio della professione offre una maniera socialmente accettabile di sfogare i propri istinti malsani».
p. 251: «Sono uno studente di medicina veterinaria... Non sono né un sentimentale né un fanatico. Ma non posso, sotto nessun pretesto, condonare quello che ho visto nel corso di pochi anni».
p. 346: «Nel settembre scorso frequentai la scuola medica di Chicago. Mi ritirai... Una delle ragioni era il trattamento crudele cui erano sottoposti gli animali da esperimento. Alcune delle persone che maneggiavano gli animali sembravano avere definitivamente tendenze sadiche...»
p. 250: «Indurre shock sperimentale, estirpare organi, bloccare l'intestino o l'uretra in modo da far scoppiare la vescica sono cose di tutti i giorni... Non avete idea di che cosa i professori e gli studenti sono capaci d'inventare... Immaginatevi, avete dovuto subire un grave intervento chirurgico, state tra la vita e la morte. Il vostro quadrato di cemento viene pulito con getti d'acqua gelata. I cani ne vengono investiti anche subito dopo un intervento chirurgico. Non c'è da meravigliarsi che i più muoiono. Meglio così. Se sopravvivono, entro pochi giorni servono per un altro esperimento. Un cane è sopravvissuto a sette esperimenti ».
p. 311: «Recentemente ho chiesto a un giovane medico come i nuovi studenti potevano giudicare se ci fosse stato bisogno di dare un analgesico a un cane che sia stato "devocalizzato", come dicono loro. (Recisione o cauterizzazione delle corde vocali. — N.d.A.)
Mi rispose: Oggi l'opinione prevalente nelle scuole mediche è che i cani non avvertono dolore, i cani non soffrono...
Se un ricercatore può seriamente respingere l'idea che un animale soffra, quale affidamento possono dare le sue conclusioni sui risultati di un esperimento?
Senza una comprensione fondamentale del dolore, delle sue cause e del suo significato, che razza di medici vengono prodotti dalle scuole mediche di oggi?...
(…)
tratto da: Imperatrice Nuda - Leggi tutto il resto del capitolo "IL SADISMO"
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