lunedì 17 marzo 2014

Vivere con una gatta - Giulio Tarro

Immagine ritraente la mia MIA.
Quando incontrai Venerina era il 1972; lo ricordo come se fossi oggi.
Era una gelida domenica di gennaio e tornavo dall’Olanda dove avevo partecipato a non so più quale simposio scientifico; stanco morto, ero appena entrato a casa che lei mi accolse con un “Miao” pieno di irritazione, come se avessi fatto tardi a prepararle la cena. Come tutti i pignoli, ho la fisima di controllare la chiusura di tutte le finestre prima di uscire e, sbalordito, stavo per domandarmi da dove diavolo fosse entrata quella gatta che quella esplose un altro “Miao”. Irritato, mi guardai intorno per decidere il da farsi. Una gatta: figuriamoci! Con tutti gli impegni e i congressi che mi occupavano fuori casa, di certo non avrei trovato neanche un minuto per… Comunque, mi ricordai, in frigorifero c’era ancora una scatoletta di tonno. Ma si. Una bella mangiata di tonno e poi “quella è la porta”.
Ovviamente non è andata così. (continua a leggere QUI!)

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