domenica 28 aprile 2013

A che punto siamo nella lotta contro la vivisezione? di Marco Mamone Capria

Le cose vanno sempre peggio, il numero degli animali sacrificati in questa pratica crudele e ingannevole aumenta (nonostante i trucchi impiegati per nasconderlo), e le associazioni fanno poco o nulla di valido per contrastarla; anzi, alcune di esse – le più “importanti” – hanno annacquato gli ideali da cui avevano preso le mosse, preferendo occuparsi genericamente di “diritti degli animali” e cessando di riconoscere la specificità e gravità del problema vivisezione.

La presa di posizione di Ruesch avrebbe dovuto stimolare un dibattito nel mondo dell’animalismo, se non altro per l’autorevolezza del personaggio. Ma ciò non è avvenuto. In particolare né Ruesch né io abbiamo ricevuto alcun invito da parte delle principali associazioni a discutere il libro. Non solo. Quando il 15 marzo di quest’anno sono stato a Roma, presso la libreria Bibli, a Trastevere, per presentare la Medicina smascherata insieme a un altro volume di Editori Riuniti – e, sia detto per inciso, erano con me il presidente dell’Ordine Nazionale Biologi e due docenti universitari – ebbene, il pubblico era scarsissimo e non c’era nessuno delle associazioni suddette. Ovviamente si potrebbe pensare a un difetto organizzativo, o dell’editore o della libreria, anche se l’editore è molto noto e ha sede a Roma, e la libreria Bibli ha una sala conferenze ed è specializzata appunto in presentazioni di libri. Ma i conti non tornano neanche se si considerano le recensioni che il libro ha avuto: poche e poco approfondite. Uguale sorte è toccata alla Figlia dell’Imperatrice, del 2006, che si può considerare il testamento letterario di Ruesch.

A me queste esperienze hanno un po’ ricordato quelle che Ruesch aveva vissuto quando, con Imperatrice nuda ancora fresca di stampa, aveva dovuto constatare l’ostilità della principale associazione antivivisezionista italiana del tempo, la UAI. Il minimo che se ne può concludere è che nemmeno oggi il discorso di Ruesch riesce a farsi strada agevolmente, neanche come termine di confronto critico, nell’associazionismo animalista.

Questo fatto è preoccupante. Il contributo di Hans Ruesch è stato così importante, e il suo impegno così intenso, prolungato e sincero, che un movimento che cessa di dialogare con una figura del genere è un movimento che ha perduto sé stesso. Purtroppo i fatti confermano questo giudizio. Parlerò di due episodi che secondo me mettono bene in evidenza l’attuale clima rinunciatario e pavido che avvolge buona parte del movimento animalista.

* * *

Il 22 ottobre del 2004 si è verificato un evento storico per l’antivivisezionismo militante: la sola vera trasmissione di inchiesta che abbiamo avuto in Italia negli ultimi dieci anni, Report di Milena Gabanelli, ha dedicato in prima serata, sul terzo canale della RAI, una lunga puntata alla vivisezione. Nonostante esistano altri filmati, dal lontano Hidden Crimes di Javier Burgos all’ultimo Bad Medicine della BAVA, uscito proprio quest’anno, che illustrano in maniera chiara e convincente la posizione antivivisezionista, la puntata “Uomini e topi” di Report (tuttora accessibile su internet, sia come video che in trascrizione) rimarrà probabilmente insuperata per la sua capacità di offrire agli spettatori un quadro realistico del dibattito tra avversari e sostenitori della vivisezione. In tale dibattito questi ultimi appaiono, in varia misura, per quello che sono: confusionari, falsari, ipocriti, cinici. E ridicoli: sembra impossibile far ridere su un tema così rivoltante come la vivisezione, ma gli abilissimi inviati di Report, in certi momenti, ci sono riusciti. Non voglio farmi sfuggire l’occasione di rivelare un fatto poco noto: fu l’incontro tra Beppe Grillo e Hans Ruesch, combinato da una mia ex studentessa che collaborò per qualche settimana con Ruesch a Lugano, che indusse Grillo a suggerire il tema a Milena Gabanelli, e indusse questa valente giornalista a far visita a Ruesch e poi a mettersi in contatto con me per discutere del progetto preliminare della puntata. Di quell’incontro Grillo si ricorderà quando nel messaggio “La vivisezione è inutile”, del 31 gennaio 2006, scriverà:

Ho incontrato a Lugano Hans Ruesch, un novantenne giovanissimo, fondatore del movimento antivivisezionista e autore del libro: “Imperatrice Nuda”. Lo saluto con affetto dal blog.

Ora, la ragione per cui sto citando la puntata di Report – di cui consiglio vivamente la visione a tutti coloro che vogliono capire chi sono e come agiscono i nostri avversari – è che in essa, tra le altre cose, vengono presentate le prove di reati commessi da alcuni vivisettori: reati ai sensi della normativa attualmente in vigore, cioè del D.Lgs 116 del 1992. I casi più sfacciati sono quelli del professor Aurelio Picciocchi, e del dottor Rodolfo Lorenzini. Picciocchi all’ospedale Gemelli di Roma faceva esperimenti didattici su maiali anche se li avrebbe potuti benissimo evitare, come dimostrato dalla testimonianza che altrove c’erano docenti che nella didattica chirurgica usavano sistemi inanimati al posto di animali vivi. Lorenzini, responsabile dello stabulario dell’Istituto Superiore di Sanità, arrivava a far finta, sotto la cinepresa, di non riuscire a leggere frasi da lui stesso scritte su casi di automutilazione verificatisi tra le scimmie dell’Istituto, e a proposito delle condizioni in cui queste erano tenute veniva smentito da due veterinari dell’ISS, uno dei quali affermava a chiare lettere: «Gli animali vengono tenuti in gabbie non adeguate alle dimensioni degli animali stessi».

Ora, che cosa avrebbero dovuto fare le associazioni animaliste di fronte a queste documentate accuse? La risposta è ovvia: avrebbero dovuto denunciare o almeno presentare un esposto contro i suddetti signori, e dare la massima pubblicità all’iniziativa. Non ci sarebbe stato da faticare, visto che, come ho detto, le evidenze erano servite su un piatto d’argento e in maniera inconfutabile dalla puntata di Report.

Ebbene: sono state fatte queste denunce o esposti? No. E non certo perché non ci siano state sollecitazioni in tal senso. La LAV – Lega Anti Vivisezione – non mosse un dito, benché, come so per conoscenza diretta, ci fossero testimoni pronti a sostenerla nella sua eventuale azione. Un’altra associazione romana, certo non potente come la LAV, a cui avevo consigliato io stesso all’indomani della trasmissione di denunciare immediatamente Picciocchi, mi rispose, testualmente: “E perché non lo fai tu?”. In breve, negli anni successivi Report non ha mai potuto dedicare alla puntata “Uomini e topi” un numero della sua rubrica “Com’è andata a finire”. In effetti non è “finita” in alcun modo. Con grande delusione dei redattori che avevano lavorato alla puntata, l’ampia documentazione fornita non ha provocato a livello di associazioni nessuna denuncia, o protesta di intensità e durata adeguate, contro le persone e i comportamenti descritti.

Alcune associazioni animaliste dichiarano nei loro siti che, pur di «salvare animali» (frase magica che può significare tutto e niente), sono pronte a usare «ogni mezzo necessario» (altra frase magica dello stesso tipo).
Altre sono più moderate, ma hanno avvocati di fiducia, se non uffici legali, la cui funzione dovrebbe essere appunto di dar seguito alle segnalazioni di abusi. Quando però si vede, come nel caso di Report, che tutte queste associazioni evitano accuratamente di vigilare e battersi in forme efficaci per la corretta applicazione delle normative vigenti, allora ci si rende conto dell’enorme divario esistente tra la retorica e la prassi dell’animalismo.
E anche del fatto che la presentazione di nuove proposte di legge può facilmente ridursi a una delle forme di questa retorica.

Leggere l'intero articolo al link: http://www.hansruesch.net/articoli/mamone_intervento_milano.htm

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La straordinaria trasmissione di inchiesta di Rai3 coordinata da Milena Gabanelli, presentò una pietra miliare sulla vivisezione da un punto di vista giornalistico. Dal minuto 10.30 della puntata del 22/10/2004 - UOMINI E TOPI -http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-ca58642d-40f8-4ca5-8f78-243b5c2be9ce.html


A proposito di “Uomini e topi”: una diffida (con replica)
http://hansruesch.net/articoli/lorenzini.html
(a cura di Marco Mamone Capria)

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LA MEDICINA SMASCHERATA di Hans Ruesch a cura di Marco Mamone Capria:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4164471722835&set=a.1014891025286.2703.1615399369&type=3&src=http%3A%2F%2Fsphotos-c.ak.fbcdn.net%2Fhphotos-ak-ash4%2F423826_4164471722835_1540959402_n.jpg&size=406%2C588

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