domenica 9 giugno 2013

Il circo: tradizione diseducativa - Laura Occhini

Ciò che si vede! fonte: http://www.circo.it/il-maggio-del-circo-italiano/
 Il punto di vista della professoressa Laura Occhini, Psicologa dello sviluppo, docente dell'Università di Siena, in merito alla presenza in città del più famoso circo italiano (Il circo Orfei)










L'uomo è portato a pensare che le tradizioni siano fenomeni da salvaguardare perché positive in sé, anche quando le ricerche scientifiche dimostrano che non sono appropriate allo sviluppo sano di una società.

Un esempio è riscontrabile nella tradizione del circo, che prevede l'addestramento degli animali per utilizzarli negli spettacoli. Personalmente appartengo a quell'ormai consistente numero di psicologi che ritiene altamente diseducativo far assistere un bambino a uno spettacolo circense che coinvolge impropriamente un animale. In qualità di psicologa dello sviluppo mi sento di dover consigliare i genitori di non sottovalutare i messaggi negativi impliciti in questo tipo di spettacolo.


Innanzitutto sfatiamo un mito: i bambini al circo non entrano in contatto con il mondo animale ma assistono allo stravolgimento della natura stessa di quell'animale ad opera di un addestratore, che utilizza metodi brutali per imporre sottomissione e obbedienza. E' quindi una diseducazione al rispetto della specificità della natura di ogni essere vivente e un chiaro messaggio di superiorità violenta.

In accordo con la Society for Research in Child Development, e con i colleghi che hanno sottoscritto il "Documento degli psicologi su zoo, circhi, sagre con impiego di animali", ribadisco che far assistere un bambino alla segregazione di un animale e alla sua esibizione innaturale ostacola lo sviluppo dell'empatia e favorisce un atteggiamento di insensibilità nei confronti della sofferenza.

Mi auguro che il Comune di Arezzo approvi presto il nuovo Regolamento per la tutela degli animali che vieterebbe l'attendamento di circhi con gli animali. Sarebbe un chiaro messaggio educativo in cui all'apatia della tradizione si sostituisce la consapevolezza del rispetto che è dovuto ad ogni essere vivente.


Laura Occhini, Psicologa dello sviluppo, docente dell'Università di Siena


Ciò che non si vede! fonte: http://ancona2020.altervista.org/circhi-con-gli-animali-no-grazie/





fonte : http://www.informarezzo.com/permalink/16630.html

4 commenti:

  1. La sig. ra psicologa, sicuramente ha dei problemi psicologici non indifferenti...visto che afferma una cosa del genere.. Io gli volevo soltanto chiedere due cose. 1) se è mai vissuta in circo 2) visto che è psicologa, come mai non ha notato i grossi problemi psicologici che hanno gli animalisti??

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  2. Tenevo informarvi, che l elefante nella foto, è un elefante con problemi di salute ed è stato immobilizzato nella stessa maniere come viene immobilizzato un bimbo per essere visitato...strano che la sig.ra psicologa direttrice del Mac Donald ...non ha notato che vicino al elefante ci sono vari veterinari...in più, la cosa più ridicola è il fatto, che l'elefante, non è un elefante di nessun circo ma semplicemente di un parco naturale

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  3. sabato, dicembre 29th, 2012 |
    E gli animalisti pagano i danni a Ringling

    Kenneth Feld può finalmente cantare vittoria
    La lunga battaglia legale di Feld Entertainment contro le false accuse provenienti dal mondo animalista si è conclusa con un risarcimento a favore della società titolare del colosso del circo americano, Ringling Bros. and Barnum & Bailey, di quasi 10 milioni di dollari, per la precisione 9,3. Parte dei precedenti che formano questa lunga storia di carte bollate (oltre un decennio di contenziosi, iniziati nel 2000), sono noti ai lettori di Circo.it (ma purtroppo non a molti italiani, visto che la stampa di casa nostra spesso e volentieri censura le notizia scomode agli animalisti). Il giudice distrettuale Emmett G. Sullivan aveva stabilito che il principale accusatore di Ringling, cioè l’ex inserviente Tom Rider, che gli animalisti portarono anche in Italia per sostenere la tesi del maltrattamento degli animali nei circhi, andava considerato “un querelante e testimone di fatti non credibile, pertanto la sua testimonianza non ha peso legale in merito alle questioni discusse”.

    Tom Rider, l'accusatore comprato dagli animalisti
    In buona sostanza venne scoperto che Rider aveva ricevuto circa 190 mila dollari (sua unica fonte di reddito per otto anni) da gruppi animalisti per fornire testimonianze inventate. La Corte chiarì infatti “che il Sig. Rider non ha assistito al maltrattamento dell’elefante durante il suo impiego presso FEI oppure eventuali maltrattamenti a cui egli abbia assistito non hanno inflitto ad esso lesioni estetiche o emotive”. A partire da questa sentenza, Feld si attivò per ottenere il risarcimento dei danni subiti, come avevamo riferito lo scorso ottobre, sostenendo espressamente di essere vittima di un “racket” animalista. E ieri lo stesso Feld ha annunciato di avere raggiunto un accordo legale con la Aspca, l’associazione americana per la prevenzione della crudeltà verso gli animali, pari appunto a 9,3 milioni di dollari. Ma la vicenda non è chiusa. Oltre alla Aspca, infatti, il contenzioso aperto presso la Corte distrettuale della Columbia, coinvolge anche altre organizzazioni animaliste, come la potente associazione Humane Society, il Fund for Animals, l’Animal Welfare Institute ed atre, oltre allo stesso Tom Rider e agli avvocati coinvolti.
    Feld, insomma, stanco di essere criminalizzato e di dover spendere milioni in cause legali (si parla di 20 milioni di dollari) per difendersi da accuse infondate, ha deciso di regolare i conti fino in fondo.
    Kenneth Feld parla molto chiaramente: “Hanno tentato di distruggere la nostra azienda, gli animalisti hanno attaccato la nostra famiglia, il nostro circo e i nostri dipendenti per molti anni e questo perché sono contrari agli animali nei circhi”. Ed aggiunge: “Questa vittoria non è solo nostra ma di tutti coloro che trascorrono la loro vita prendendosi cura degli animali”.
    Qui si può leggere la notizia diffusa da Feld.
    L’articolo della CNN.
    Qui invece la nostra intervista esclusiva a Kenneth Feld.
    Short URL: http://www.circo.it/?p=26991

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  4. Molto "interessata" la sig.a Mirella...mi fa piacere! Sta di fatto che nei circhi gli animali non sono rispettati nella loro etologia, nella loro natura e vengono trattati come schiavi...mentre sono persone come noi ed hanno gli stessi diritti che abbiamo noi umani di vivere liberi e felici nel loro habitat. Non mi interessa molto se qui si riportano sentenze a sfavore di organizzazioni animaliste: mi dispiace solo che siano a sfavore prima di tutto degli animali...non mi importa nemmeno che si arrivi al limite della decenza nei commenti! Ci sono abituato! Certamente la prof. Laura Occhini ne sa più di me e sicuramente più di lei su questi temi, quindi i suoi commenti non spostano di un millimetro le mie opinioni a riguardo! Si può fare circo anche senza animali! Salute!

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