martedì 25 giugno 2013

Testimonianza di una ANTIVIVISEZIONISTA (AV) di Anna Stancanelli

Un giorno un amico mi suggerì di andare a vedere il grande lavoro di Hans Ruesch e della sua lotta scientifica e politica per ottenere l'abolizione della vivisezione; così leggendo i suoi scritti (ad es. Imperatrice Nuda, I falsari della scienza, La medicina smascherata e ora anche La figlia dell'Imperatrice), ho potuto rendermi conto dei tanti motivi per i quali quella falsa scienza viene ancora praticata, ed i motivi per i quali cresce sempre di più.  
Il lavoro dettagliato di ricerca scientifica e storica di Hans Ruesch mi ha dimostrato che informare dal punto di vista scientifico è l'unico modo per chiedere l'abolizione della vivisezione, richiesta che non deve essere considerata una "utopia" (come purtroppo dicono molte sedicenti associazioni antivivisezioniste) perché i motivi scientifici che ne dimostrano l'inattendibilità e la fallacia quanto la pericolosità ci sono e sono presenti con argomenti convincenti e accessibili di carattere scientifico e storico, riconosciuti come validi e decisivi da centinaia e centinaia di medici e scienziati di indiscutibile competenza, molti dei quali illustri anche per le scoperte fatte. 
Senza contare le tante dichiarazioni fatte dagli stessi vivisettori che dimostrano l'inattendibilità del metodo. Ricordo anche Pietro Croce che fu un vivisettore che si rese conto del fatto che la vivisezione è basata su un errore metodologico, e da quel momento diventò un importante antivivisezionista scientifico. (VIVISEZIONE O SCIENZA UNA SCELTA di Pietro CroceQueste informazioni non devono essere ignorate da chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini ed a maggior ragione non possono essere ignorate dai cittadini stessi, in modo particolare se si sono associati a leghe che si definiscono anti-vivisezioniste. 
Allo stesso tempo mi ha fatto capire che, nel momento in cui si affronta la questione principalmente dal punto di vista etico, i sostenitori della pseudo-ricerca tirano fuori, l'assurda "scelta tra il topo ed il bambino", una situazione assolutamente irreale ed antiscientifica ma che in una società come la nostra, nella situazione in cui si ritrova a livello di "etica" e di "informazione", fa leva sempre.
Perciò se parlano di "etica", dovrebbero almeno considerare anche quel "bambino confrontato con il topo", perché dall'uso di modelli animali non solo non si vede garantita alcuna sicurezza, ma ne è danneggiato pagando le conseguenze di essere la vera cavia di quella pseudo-ricerca. 
(CRIMINI NASCOSTI - RICERCA FRODE-LE PROVE
Ci sono molti luoghi comuni da scardinare in questo contesto generale dove molti regolamentaristi preferiscono chiedere "un miglior benessere dell'animale vivisezionato" che alla fine fa in modo che ti presentano la direttiva della vergogna sulla vivisezione (quella che si sta cercando di abolire - 2010/63/UE) chiamandola "sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici".  La vera utopia è credere che possa esistere una "protezione" degli animali usati per la vivisezione. Questo è un'altro esempio della strategia adottata dai manipolatori delle masse e che Hans Ruesch aveva già sdoganato, e viene descritta chiaramente in Imperatrice Nuda - al cap. Anestesia per il pubblico: "Al pubblico fa comodo credere che gli animali siano sufficientemente protetti, e fa comodo alle autorità". (ANESTESIA PER IL PUBBLICO)
Infatti è ancora così: per essere più sicuri di poter continuare indisturbati le loro pratiche, i vivisezionisti si sono passati la parola d'ordine che occorre in prima linea combattere l'idea popolare che gli esperimenti procurano sofferenze agli animali; 
Non per niente oggi insistono sempre a non chiamarla vivisezione ma preferiscono il termine edulcorato di "sperimentazione animale"; vogliono convincere l'opinione pubblica che le torture sono del tutto immaginarie, inventate da persone "estremiste" o "animaliste" o che la vivisezione "appartiene al passato".  
Pensiamo alla segretezza nella quale si svolgono gli esperimenti e l'omertà della categoria — che è assoluta, come in tutte le organizzazioni di persone che hanno qualcosa da nascondere (e che l'inchiesta di Report sulla vivisezione fatta nel 2004 lo dimostra - "Uomini e topi"). 
Per cercare di convincere che "gli animali non soffrono" hanno attuato lo sbandieramento delle leggi sulla vivisezione, che suonano molto rassicuranti. Sbandieramento portato anche da sedicenti associazioni di protezione animali e "antivivisezioniste". 
Così arrivano le leggi con i divieti delle procedure dove subito aggiungono la deroga! «salvo che essa sia ritenuta indispensabile ecc. ecc.»… "nei casi in cui" … 
Il confondere l’opposizione alla vivisezione con la difesa dei “diritti degli animali” è stato un costante obiettivo polemico di Ruesch. 
Tale confusione, come egli ha in varie occasioni documentato, è una delle strategie utilizzate da chi infiltra il movimento antivivisezionista per farlo affondare in lotte intestine e renderlo politicamente inefficace. (CRIMINI NASCOSTI - LA RIVOLUZIONE
Insomma, le leggi che dovevano proteggere l'animale hanno finito per proteggere il vivisettore, legalizzando le torture. Ciò è peggio che se non ci fosse alcuna legge, come diceva giustamente Ruesch, poiché aggiunge alla crudeltà l'ipocrisia, addormenta il pubblico e le autorità. I vivisezionisti sventolano sempre la prima parte della legge (il divieto), mentre all'atto pratico si appoggiano sulla seconda (la deroga). 

Testimonianza di:
Anna Stancanelli 

Dice Hans Ruesch: "Il cavallo di battaglia della medicina moderna, la sperimentazione animale, è morto. E' morto da molto tempo ma i truffatori incaricati della ricerca fanno finta di non saperlo. E' tempo ormai che questa assurdità finisca. E' giunto il momento di seppellire il cadavere affinché il puzzo non ci ammorbi tutti. 

Insomma è tempo di chiedere l'abolizione della vivisezione, adesso e non tra 200 anni!

Infatti l'abolizione totale avverrà semplicemente perché nulla è più potente di una idea che è venuta a maturazione". 

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