lunedì 9 settembre 2013

LA VIVISEZIONE - Micaela Veg Nicoletti


Per anni i vivisettori hanno raccontato bugie, per anni hanno lavorato nei loro laboratori nascosti nei centri di quella che loro chiamano ricerca, per anni tutto l’orrore che sta dietro la vivisezione è stato tenuto nascosto.. per anni hanno potuto agire indisturbati finchè qualcuno ha iniziato a capire che la vivisezione o sperimentazione animale (come le vogliono chiamare oggi) non serve a nulla o meglio non serve alla salute dell’essere umano, serve solo alla salute delle tasche di pochi esseri senza scrupoli, serve solo ad ingrandire l’ego di pochi insignificanti personaggi che, indossando un camice bianco, tentano di farci credere che la ricerca ha bisogno degli animali per progredire. 
Ma non è la ricerca ad avere bisogno degli animali per progredire: 
gli unici che hanno bisogno della ricerca con gli animali sono i vivisettori perché gli esperimenti sugli animali rappresentano un facile sistema per fare carriera, perché ogni ricerca pubblicata nelle varie riviste scientifiche porta pubblicità e consente ai vivisettori di ottenere sussidi finanziari cioè denaro pubblico per altre inutili ricerche; 
gli unici che hanno bisogno della ricerca con animali sono gli istituti universitari dove le ricerche sugli animali rappresentano un guadagno e una scuola di apprendimento delle tecniche di vivisezione, dove lo studente avviato alla vivisezione difficilmente poi cambierà metodologia di ricerca, difficilmente dubiterà che sia sbagliato e questo a scapito della vera scienza che oltre al rispetto della vita dovrebbe insegnare metodologie sperimentali che non comportino l’uso degli animali; 
gli unici che hanno bisogno della ricerca sono i lavoratori delle industrie che producono strumenti per la vivisezione, quelle industrie che guadagnano + di 500 milioni di euro l’anno per la produzione a livello mondiale di strumenti come trapani, perforatori di ossa, raschiatoi, coltelli, bisturi, pinze, tenaglie, seghe ,tavoli operatori con fissatori per immobilizzare gli animali, sonde nasali, decapitatori, strumenti di contenzione, elettrodi, presse per spappolare le ossa, ecc. ecc.; 
gli unici che hanno bisogno della vivisezione o sperimentazione animale sono gli allevatori di animali fatti nascere proprio esclusivamente per essere mandati a morire nei laboratori di tutto il mondo questi allevatori sono in tutto il mondo ne abbiamo anche in Italia, basti pensare solo alla ditta Charles River in provincia di Como che fornisce animali mutanti, transgenici, ibridi, con alterazioni chirurgiche... o alla Harlan con 2 sedi in Italia che fa import-export in tutto il mondo e fornisce ogni tipo di animale ai laboratori di vivisezione: maiali, criceti, conigli, cani da caccia, beagle, meticci. Ricordiamoci di Green Hill sequestrata il 18 luglio del 2012 da cui sono stati salvato 2700 cani... ma Green Hill in 10 anni di attività ha fornito 25.000 cani ai laboratori di mezzo mondo!! 
gli unici che hanno bisogno della vivisezione o sperimentazione animale sono le industrie farmaceutiche che attraverso la vivisezione possono ottenere le autorizzazioni necessarie a mettere sul mercato una grande varietà di nuovi prodotti che spesso sono gli stessi già esistenti ma variano nelle combinazioni e nei nomi. Pensate che sono in commercio più di 150.000 medicinali ma cosa ce ne facciamo di 150.000 medicinali quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci informa del fatto che sono solo 240, tra farmaci e vaccini, ad essere considerati veramente indispensabili? Cosa ce ne facciamo di tutti questi farmaci?? Evidentemente noi potremmo fare senza ma l’industria farmaceutica non può fare a meno di queste entrate, non può fare a meno di mettere in commercio ogni giorno un farmaco nuovo e allora cosa importa se per mettere in commercio questi farmaci vengono introdotte nello stomaco degli animali sostanze per verificare quanta ne serva per uccidere la metà di quelli che fanno parte dell’esperimento? Cosa importa se agli animali vengono fatti inalare sostanze tossiche e vengono lasciati a soffrire per giorni, settimane nel corso delle quali avranno vomito, diarrea, sanguinamento dagli occhi, dalla bocca, spasmi, convulsioni, soffocamento? Con questi sistemi, attraverso queste sofferenze si cerca di determinare la dose ottimale sicura per l’uomo di determinate sostanze. Ma sono proprio questi studi invece a dimostrare la loro inutilità anzi sono fuorvianti per la sicurezza dell’uomo infatti ogni specie reagisce in modo spesso totalmente diverso dalle altre specie... come si può stabilire, per esempio, quale quantità di una sostanza come la formaldeide sia tossica per l’uomo, quando per il ratto ne servono 800 mg per kg.. per la cavia 260 mg per kg per i topo 42 mg per kg per uccidere la metà dei soggetti esaminati????? 
Pochi anni fa bastava che un farmaco fosse tossico per una o due specie di animali perché venisse escluso dall’uso umano. 
Quanti farmaci potenzialmente utili si sono scartati a causa di questo equivoco? Prendiamo come esempio la penicillina. La Penicillina si è salvata solo per caso perché sperimentata sul topo: se fosse stata sperimentata sulle cavie, per la quale è mortale, probabilmente sarebbe finita nella pattumiera. Allo stesso tempo la sperimentazione animale può farci perdere farmaci utilissimi facendoli passare per tossici, e viceversa farci avvelenare da medicine tossiche che l’animale ci ha garantito essere innocue. Pensate solo ai farmaci cardiovascolari Encainide e Flecainide che uccisero circa 3.000 persone negli USA perché i test sui cani non riuscirono a prevedere i problemi cardiaci causati da essi.
Ma esistono centinaia di casi come questo: il Cliochinolo un anti-diarroico che ha causato 3000 casi di paralisi solo in Giappone e morti in tutto il mondo, l’Opren un farmaco antiartritico ritirato nel 1982 dopo più di 70 morti in Gran Bretagna e 3500 casi di gravi conseguenze, il Talidomide sedativo dato alle donne in gravidanza che causò la nascita di 10.000 bambini focomelici, il Lipobay che danneggiò milioni di persone e più di cento morti ufficiali prima che fosse ritirato, e ancora il Vioxxx che causò 140.000 infarti di cui almeno 10.000 mortali, la vaccinazione contro N1H1 che fu sospesa in Finlandia per timore della narcolessia. 
Ricordiamoci che il 92% dei farmaci testati sugli animali vengono immediatamente scartati perché inutili o pericolosi per l’uomo, basti pensare alla terapia per l’osteoporosi da menopausa chiamata FORTEO sviluppata dalla casa farmaceutica Lilly. Per 2 anni il farmaco fu iniettato nei ratti. Metà dei ratti maschi e un terzo delle femmine svilupparono osteosarcomi cioè tumori alle ossa e morirono e in seguito a questo la casa farmaceutica affermò che i risultati non potevano essere applicati alle persone perché le ossa dei ratti si sviluppano in maniera diversa. Ma allora io dico..se sappiamo già che le ossa dei ratti si sviluppano in maniera diversa perchè continuare a sperimentare terapie per l’osteoporosi sui ratti? Perchè massacrare inutilmente delle vite e buttare i soldi che potrebbero servire a una ricerca più etica e sicura?
E ancora la distrofia di Duchenne una malattia rara viene studiata sui ratti e sui topi mentre 2 ricercatori del King’s college di Londra hanno scoperto che 2 importanti caratteristiche di un gene chiave di questa malattia sono presenti in quasi tutte le specie di mammiferi tranne che nei topi e nei ratti. Come si può sperimentare una malattia con i suoi effetti in un animale che non presenta le caratteristiche chiave di una malattia?
Ricordiamoci che 1 paziente su 6 è in ospedale perché i farmaci che ha assunto erano erroneamente ritenuti sicuri dopo essere stati testati sugli animali, ricordiamoci che solo negli USA la quinta causa di morte è dovuta agli effetti collaterali dei farmaci! Recentemente è stato ritirato il farmaco per l’artrite VIOXX perché si stima che tra 88mila e 139mila americani abbiano avuto attacchi di cuore e ictus come conseguenza degli effetti collaterali di questo farmaco. L’Aulin è tossico ma si continua a venderlo in Italia. In 16 paesi europei è stato ritirato dal commercio, il NIMESULIDE in Irlanda è stato ritirato dopo che 6 persone in cura con questo farmaco hanno dovuto sottoporsi a trapianto di fegato per grave insufficienza epatica…qualcuno di voi potrebbe dire "Cosa vuoi che siano 6 persone? …ma io vi rispondo e se tra quelle sei persone ci fosse tuo figlio??? Non vorresti farmaci più sicuri per tuo figlio? O preferisci giocare alla roulette russa ogni volta che assume in farmaco?
Più di 100.000 americani muoiono ogni anno per aver assunto farmaci che si suppone fossero innocui perché testati sugli animali, in Europa 197.000 persone muoiono all’anno per gravi reazioni avverse ai farmaci, oltre 200.000 farmaci commercializzati sono stati ritirati...solo in Italia nel corso di 11 anni sono stati ritirati dal mercato ben 22mila farmaci a causa di effetti collaterali imprevisti. E quante sostanze dannose per l’uomo sono state ritenute sicure per anni perché non causavano malattie negli animali? L’amianto ..per decenni è stato negato che causasse malattie negli esseri umani perché non le causava negli animali.
I vivisettori continuano a dirvi che la sperimentazione animale è utile che la sperimentazione animale serve per curare l’uomo, per trovare risposte alle malattie ma da decenni in tutto il mondo i ricercatori si ostinano ad indurre artificialmente negli animali forme di cancro per studiarne le cause e trovare una terapia efficace e specifica spendendo somme incredibili di denaro martoriando milioni di animali inutilmente. Meno del 2 % delle malattie umane si manifestano negli animali.. oltre il 98% non esistono nel mondo animale. Non c’è alcuna somiglianza tra le malattie che insorgono spontaneamente nell’uomo e le malattie indotte artificialmente in animali non malati. Infatti i tumori indotti artificialmente negli animali si sviluppano in modo diverso da quelli spontanei, i tumori provocati negli animali non producono metastasi. Tutte queste considerazioni non vengono fatte dagli animalisti.. o ANIMALARI, come spesso ci chiamano i vivisettori, tutte queste considerazioni vengono fatte da medici ricercatori che fanno ricerca senza l’uso degli animali e nonostante questo i ricercatori che fanno uso di animali continuano, insistono ad usare gli animali per le loro ricerche, animali nei quali a causa di differenze genetiche, metaboliche, organiche non è possibile riprodurre in laboratorio modelli sperimentali per l’uomo!
I vivisettori vi diranno che sono state fatte molte scoperte grazie alla vivisezione.. ma questi signori vi dicono il falso...
vi racconteranno che grazie alle scimmie Rhesus si sono scoperti i gruppi sanguigni ma questo è FALSO! I gruppi sanguigni sono stati scoperti senza l’utilizzo degli animali! 
I vivisettori vi diranno che la tecnica dei trapianti d’organo ha progredito grazie alla vivisezione ma questo è FALSO! I primi pazienti umani morirono solo pochi giorni dopo essere stati trapiantati e i successivi successi si ebbero grazie agli studi condotti sulla loro morte e non sull’utilizzo degli animali! 
I vivisettori vi diranno che grandi passi avanti sono stati fatti grazie all’utilizzo degli animali nella ricerca contro l’AIDS ma 80 vaccini sono stati testati sugli animali e tutti 80 hanno fallito sui pazienti umani.
La stessa cosa vale per ognuno degli oltre 150 trattamenti per l’ictus che hanno avuto successo sugli animali ma non hanno avuto gli stesi risultati nei test umani. 
Quante volte in tv ci raccontano la sensazionale notizia che è stato scoperto qualche miracoloso farmaco o vaccino grazie alla sperimentazione animale? Poi sentiamo il dottore, il ricercatore di turno affermare che ora bisogna passare alla sperimentazione clinica cioè quella sull’uomo… e poi? E poi sentite più parlare di quella sensazionale scoperta? NO! NO non ne sentite più parlare per il semplice motivo che non è servito a niente! Che ancora una volta si sono sprecate delle vite di animali e dei soldi per niente! L’argomento principale del perfetto vivisettore è quello con cui afferma che la sperimentazione animale è indispensabile per salvare vite umane ma noi sappiamo che non è vero, e a dircelo non sono gli animalisti ma è quella parte del mondo scientifico che non ha terrore di perdere i finanziamenti delle multinazionali! Ma spesso e volentieri sono i vivisettori stessi ad ammettere che la sperimentazione animale non serve a niente basti ricordare le parole dell’ex direttore della Glaxo Emiliangelo Ratti che nel febbraio 2010 dichiarava che la scarsa predittività dei modelli animali è il più grosso problema per i ricercatori e per Big Pharma. Ci sono un sacco di esponenti del mondo scientifico che considerano inefficace l’utilizzo degli animali come modello da trasferire all’uomo.
Fran Visto fondatore della coalizione Nazionale contro il Cancro al seno nel 2008 dichiarava che gli animali non rispecchiano la realtà del cancro negli esseri umani e che curiamo il cancro negli animali ma non nelle persone; e ancora il dottor Burtles del Cancer Research Uk nel 2006 affermava che facciamo le prove sulle persone perché i modelli animali non prevedono cosa accadrà negli esseri umani; e ancora Patrick O’Connor responsabile per la ricerca oncologica per Pfitzer nel 2006 dichiarava che è importante e fondamentale progettare le medicine per specie di interesse perché molto raramente si troverà una medicina che funzioni per l’animale come per l’essere umano. 
I pro-vivisezione ci accusano di usare argomenti emotivi per indurre le persone a schierarsi contro la vivisezione.. per ottenere il consenso della gente, ma guardando bene vediamo che sono proprio loro i primi ad usare argomenti emotivi per avere il consenso dell’opinione pubblica.. non a caso per le loro costosissime campagne pubblicitarie utilizzano cartelloni giganti con piccoli bambini indifesi e dall’altra parte un topino l’animale verso il quale forse l’uomo ha meno empatia per convincerci che è meglio sacrificare la bestia. 
I vivisettori vi diranno che non esistono alternative alla sperimentazione animale vi diranno che sono obbligati a usare gli animali ma vi dicono il falso.. esistono oltre 450 metodi alternativi alla vivisezione.. esistono i test in vitro, le colture cellulari, i metodi bio informatici, le investigazioni epidemiologiche, lo studio diretto dei pazienti, le autopsie, le biopsie, le statistiche, la ricerca clinica, le simulazioni computerizzate. Da 40 anni all’Università di Genova c’è un laboratorio che non fa ricorso alla sperimentazione su animali, nel 2011 presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Tor Vergata a Roma è stato inaugurato il Centro di Simulazione Medica e Training una sala operatoria virtuale, un reparto di cardiologia e pneumologia a disposizione degli studenti in cui vengono simulate tutte le condizioni del paziente grazie ad un robot che risponde agli stimoli e alle terapie. In Brasile nel 2012 è stato organizzato il primo congresso latino-americano di metodi sostitutivi all’uso degli animali nell’insegnamento, nella ricerca e nell’industria. E’ stata realizzata una piastra di coltura in 3D su cui è possibile far crescere micro-organi, è stato realizzato il chip che permette di testare contemporaneamente 35 composti con lo scopo di studiare gli effetti collaterali di nuovi farmaci. Da più di 10 anni è stata sviluppata la tossicogenomica, un metodo di ricerca che consente di osservare il modo in cui una determinata sostanza chimica altera la funzione dei geni all’interno di una cellula, una tecnologia che permette di fare ricerche veloci affidabili ed economiche e questo non lo fa l’ultimo arrivato lo fa Claude Reiss un famoso tossicologo molecolare che per 30 anni è stato il direttore della ricerca in biologia molecolare al Consiglio Nazionale per la Ricerca francese ed è il fondatore di una associazione di medici e ricercatori che si battono per una ricerca più responsabile e sicura scientificamente. Un altro metodo sostitutivo è quello basato sui test di tossicità robotizzati che si basano sulle cellule umane e sono veloci ed efficaci. Le alternative esistono manca solo la volontà di abbandonare la falsa scienza, quella falsa scienza che si chiama sperimentazione animale.

Non dimenticate di firmare e far firmare l'iniziativa europea STOPVIVISECTION.

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