sabato 19 ottobre 2013

I media: l’arte di rendere indispensabile ciò che è sempre stato superfluo - Franco Libero Manco

La pubblicità televisiva, specialmente quella a scopo alimentare, può essere sicuramente considerata la principale causa del condizionamento mentale, del decadimento della salute fisica e del degrado morale dei cittadini. Con messaggi, in larga parte ingannevoli, le grandi lobby agro-zootecniche-alimentari riescono a vendere prodotti anche notoriamente nocivi per la salute. Ma lasciare l’informazione in mano agli interessi economici dei centri di potere dei Media significa votarsi alla distruzione della salute, del senso critico e dei valori morali.
Bugie come bollicine d'aria nell'acqua: i media "creano bisogni" inutili per
vendere prodotti di cui si può fare tranquillamente a meno.
I media, tramite pubblicità ed esperti di parte, spostano capziosamente l’attenzione su determinate tendenze e la gente si fida convinta che i prodotti propinati, e autorizzati dallo Stato, tornino a beneficio della popolazione. Ed è qui il terribile inganno. Ogni prodotto che viene reclamizzato in televisione, o su carta stampata, è “prodotto” da un’industria (incurante dei probabili effetti negativi) il cui scopo è solo quello di vendere e avere il maggiore guadagno possibile. Lo Stato consente perché a sua volta riceve ingenti compensi da chi paga gli sponsor, anche se consapevole della loro dannosità.
Gli esperti di turno vendono fumo. La ricerca è in mano di chi la paga il cui risultato deve essere conforme alle aspettative delle lobby, speso mettendo il veto su risultati non convenienti all’industria. Allo stesso modo i sondaggi. Se vengono intervistate 1000 persone e di queste 900 si esprimono negativamente su quel prodotto essi riportano solo i 100 che mettono in evidenza gli eventuali aspetti che non lasciano intendere la nocività del prodotto.
Non solo. Le lobby, sfruttando la tendenza della massa, danno al popolo, condizionato, quello che il popolo chiede, non quello di cui avrebbe bisogno per creare una società libera, sana, giusta e intelligente, stando attenti a non turbare le abitudini consolidate. La massa è a sua volta colpevole perché non vuole sapere ciò che la danneggia, se questo la costringe a rinunciare ai suoi piaceri: vuole avere buone notizie sulla sua cattiva condotta. Per questo i mezzi televisivi si servono di esperti alla bisogna, capaci di accontentare le masse indirizzandole verso i prodotti delle lobby che hanno alle spalle.
I mezzi di informazione sono vergognosamente al servizio della cultura sintomatologica. Chiarificatrice in tal senso è il dialogo tra due donne in ascensore in cui una dice all’altra, a causa dell’odore dovuto a perdita di urina, “Avevo timore ad entrare in ascensore con altri”. Il prodotto usato nasconde l’odore dell’urina. In sostanza la soluzione proposta è mascherare l’odore dell’urina non di eliminare la causa della disfunzione.
La gran parte degli spot pubblicitari sono quanto di più pernicioso, irreale e dannoso possa entrare in casa dei cittadini. Sono un’offesa all’intelligenza umana, fuorvianti sotto l’aspetto informativo, diseducativi sotto l’aspetto culturale, dannosi sotto l’aspetto salutistico, economico, ambientale; demagogici sotto l’aspetto politico, amorali sotto l’aspetto etico, falsi sotto l’aspetto antropologico, devastanti nei loro effetti emotivi, evolutivi, spirituali.
La sola speranza è arrivare a dar vita ad un organo di controllo indipendente in grado di verificare il potenziale danno non solo a livello fisico, ma morale, mentale, sociale, ambientale, economico che può causare un prodotto reclamizzato dai media. E in questo ognuno di noi ha un’arma potente a sua disposizione: il senso critico che ci consente di scegliere i prodotti che tornano a vantaggio della nostra salute, non dell’economia delle multinazionali del settore.

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