lunedì 9 dicembre 2013

Bracconieri della flotta giapponese - Sea Shepherd Italia

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La flotta giapponese assassina salpa per il Santuario Antartico Australiano dei Cetacei.

Il Giappone prende di mira le balenottere minori australiane come 'Spot'.


La flotta baleniera illegale giapponese ha lasciato il Giappone ed è diretta verso il Santuario dei Cetacei Antartico Australiano. La nave fattoria (nave sulla quale vengono macellate le balene, ndt), la Nisshin Maru, ha lasciato oggi il porto di Innoshima e la nave cisterna, la Sun Laurel, è salpata pochi giorni fa. Le navi arpionatrici non hanno più il loro AIS (Automatic Identification System) acceso e pare che siano anch’esse partite.

Il Giappone non ha atteso la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia.

La loro missione è quella di uccidere brutalmente 1.035 balene, tra cui 935 balenottere minori protette, 50 balenottere comuni in via d'estinzione e 50 megattere.

Hanno intenzione di violare la Legge Federale australiana che vieta il massacro di balene nel Santuario Australiano dei Cetacei.

La missione di Sea Shepherd è quella di intercettare i bracconieri provenienti dal Giappone prima che una singola balena venga uccisa e ripristinare l'integrità del Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud.

Gli scienziati australiani hanno recentemente tracciato, per la prima volta, il percorso di una balenottera minore dalla Grande Barriera Corallina fino all’interno della zona sub-antartica. Un programma scientifico per il monitoraggio delle balenottere rostrate, attorno alle quali si focalizza il crescente turismo amante delle barriere coralline, ha seguito una balenottera minore, soprannominata 'Spot', all’interno dell'Oceano Antartico, prima che il suo trasmettitore si scaricasse completamente.

"Ciò che è chiaro è che balene come 'Spot', che chiamano "casa" l'Australia e che gli australiani ed i turisti provenienti da tutto il mondo hanno ammirato ed osservato nella Grande Barriera Corallina, stanno per affrontare l’imminente minaccia degli arpioni esplosivi del Giappone. L'unica speranza che rimane alle balene come Spot sono i coraggiosi equipaggi di Sea Shepherd". - Jeff Hansen, Coordinatore delle Operazioni di Sea Shepherd Australia.

"E’ molto probabile che la flotta baleniera giapponese raggiunga il Santuario dei Cetacei prima del nuovo anno. Spero di festeggiare il Capodanno accanto allo scivolo di carico della nave fattoria, dopo aver completamente bloccato le operazioni di caccia illegale". - Peter Hammarstedt, Capitano della Bob Barker.

"Il 7 dicembre è il giorno in cui il macello galleggiante - la Nisshin Maru – ha deciso di salpare dal porto per dirigersi verso la EEZ Australiana (Zona Economica Esclusiva Australiana) ed il Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud, per iniziare il proprio business sanguinario. La nave fattoria e le sue navi assassine hanno dipinto sulle loro fiancate il nome della loro falsa missione di "RICERCA". Incroceremo i bracconieri illegali, nave per nave, con il nome della nostra vera missione di "ANTI-BRACCONAGGIO", orgogliosamente dipinto sullo scafo della Sam Simon. Noi non falliremo nella nostra missione volta ad impedire che questa atrocità abbia luogo; l'Australia, il mondo e, soprattutto, le balene contano su di noi". - Adam Meyerson, Capitano della Sam Simon.

"Ancora una volta la flotta baleniera giapponese mostra tutto il suo disprezzo per la comunità internazionale, perché l'Istituto per la Ricerca sui Cetacei, nonostante la sentenza pendente presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, ha intenzione ancora una volta di uccidere oltre 1.000 balene. Per il decimo anno consecutivo, Sea Shepherd sarà l'unica forma di difesa per le balene". - Alex Cornelissen, Direttore Esecutivo di Sea Shepherd Globale.

"La partenza della flotta baleniera giapponese per l’Oceano del Sud ancora una volta sfida l'opposizione internazionale, il verdetto pendente della Corte Internazionale di Giustizia e viola la sentenza del Tribunale Federale Australiano. L'unica cosa che si frappone tra il massacro illegale e le balene sono le tre navi di Sea Shepherd. Con la legalità, la moralità e l'opinione pubblica dalla nostra parte, partiremo presto dall'Australia per intercettare i bracconieri di balene al largo dei ghiacci dell'Antartide e non torneremo indietro prima di aver scortato la Nisshin Maru fuori dal Santuario dei Cetacei". - Siddharth Chakravarty, Capitano della Steve Irwin.

Sea Shepherd Australia ha informato il Ministro dell'Ambiente, l'On. Greg Hunt, che i bracconieri di balene sono partiti.

Abbiamo rappresentate a bordo 23 nazionalità, con volontari provenienti da ogni continente, tra cui: Inghilterra, Irlanda, Bermuda, Olanda, Francia, Spagna, Italia, Svezia, Finlandia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Canada, Brasile, Ecuador, Cile, India, Ghana, Singapore, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.

Ogni anno il Giappone ha accresciuto la propria violenza, non solo nei confronti delle balene, ma anche nei confronti dell'equipaggio internazionale di Sea Shepherd. La mancanza di reazioni da parte del governo australiano ha, effettivamente, consentito al Giappone di fare ciò che vuole, senza alcun rispetto per la vita.

Oltre 100 membri di equipaggio (37 australiani), provenienti da 23 nazionalità diverse, contano sul fatto che il governo Abbott mantenga la sua promessa pre-elettorale ed invii una nave doganale in Oceano del Sud.

Il momento giusto per l’invio di una nave è adesso!

Traduzione a cura di Mario quark Di Bacco.

Articolo originale: http://www.seashepherd.org.au/news-and-media/2013/12/07/japanese-killing-fleet-sets-sail-for-the-australian-antarctic-whale-sanctuary-1549

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