martedì 25 giugno 2013

Testimonianza di una ANTIVIVISEZIONISTA (AV) di Anna Stancanelli

Un giorno un amico mi suggerì di andare a vedere il grande lavoro di Hans Ruesch e della sua lotta scientifica e politica per ottenere l'abolizione della vivisezione; così leggendo i suoi scritti (ad es. Imperatrice Nuda, I falsari della scienza, La medicina smascherata e ora anche La figlia dell'Imperatrice), ho potuto rendermi conto dei tanti motivi per i quali quella falsa scienza viene ancora praticata, ed i motivi per i quali cresce sempre di più.  
Il lavoro dettagliato di ricerca scientifica e storica di Hans Ruesch mi ha dimostrato che informare dal punto di vista scientifico è l'unico modo per chiedere l'abolizione della vivisezione, richiesta che non deve essere considerata una "utopia" (come purtroppo dicono molte sedicenti associazioni antivivisezioniste) perché i motivi scientifici che ne dimostrano l'inattendibilità e la fallacia quanto la pericolosità ci sono e sono presenti con argomenti convincenti e accessibili di carattere scientifico e storico, riconosciuti come validi e decisivi da centinaia e centinaia di medici e scienziati di indiscutibile competenza, molti dei quali illustri anche per le scoperte fatte. 
Senza contare le tante dichiarazioni fatte dagli stessi vivisettori che dimostrano l'inattendibilità del metodo. Ricordo anche Pietro Croce che fu un vivisettore che si rese conto del fatto che la vivisezione è basata su un errore metodologico, e da quel momento diventò un importante antivivisezionista scientifico. (VIVISEZIONE O SCIENZA UNA SCELTA di Pietro CroceQueste informazioni non devono essere ignorate da chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini ed a maggior ragione non possono essere ignorate dai cittadini stessi, in modo particolare se si sono associati a leghe che si definiscono anti-vivisezioniste. 
Allo stesso tempo mi ha fatto capire che, nel momento in cui si affronta la questione principalmente dal punto di vista etico, i sostenitori della pseudo-ricerca tirano fuori, l'assurda "scelta tra il topo ed il bambino", una situazione assolutamente irreale ed antiscientifica ma che in una società come la nostra, nella situazione in cui si ritrova a livello di "etica" e di "informazione", fa leva sempre.
Perciò se parlano di "etica", dovrebbero almeno considerare anche quel "bambino confrontato con il topo", perché dall'uso di modelli animali non solo non si vede garantita alcuna sicurezza, ma ne è danneggiato pagando le conseguenze di essere la vera cavia di quella pseudo-ricerca. 
(CRIMINI NASCOSTI - RICERCA FRODE-LE PROVE
Ci sono molti luoghi comuni da scardinare in questo contesto generale dove molti regolamentaristi preferiscono chiedere "un miglior benessere dell'animale vivisezionato" che alla fine fa in modo che ti presentano la direttiva della vergogna sulla vivisezione (quella che si sta cercando di abolire - 2010/63/UE) chiamandola "sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici".  La vera utopia è credere che possa esistere una "protezione" degli animali usati per la vivisezione. Questo è un'altro esempio della strategia adottata dai manipolatori delle masse e che Hans Ruesch aveva già sdoganato, e viene descritta chiaramente in Imperatrice Nuda - al cap. Anestesia per il pubblico: "Al pubblico fa comodo credere che gli animali siano sufficientemente protetti, e fa comodo alle autorità". (ANESTESIA PER IL PUBBLICO)
Infatti è ancora così: per essere più sicuri di poter continuare indisturbati le loro pratiche, i vivisezionisti si sono passati la parola d'ordine che occorre in prima linea combattere l'idea popolare che gli esperimenti procurano sofferenze agli animali; 
Non per niente oggi insistono sempre a non chiamarla vivisezione ma preferiscono il termine edulcorato di "sperimentazione animale"; vogliono convincere l'opinione pubblica che le torture sono del tutto immaginarie, inventate da persone "estremiste" o "animaliste" o che la vivisezione "appartiene al passato".  
Pensiamo alla segretezza nella quale si svolgono gli esperimenti e l'omertà della categoria — che è assoluta, come in tutte le organizzazioni di persone che hanno qualcosa da nascondere (e che l'inchiesta di Report sulla vivisezione fatta nel 2004 lo dimostra - "Uomini e topi"). 
Per cercare di convincere che "gli animali non soffrono" hanno attuato lo sbandieramento delle leggi sulla vivisezione, che suonano molto rassicuranti. Sbandieramento portato anche da sedicenti associazioni di protezione animali e "antivivisezioniste". 
Così arrivano le leggi con i divieti delle procedure dove subito aggiungono la deroga! «salvo che essa sia ritenuta indispensabile ecc. ecc.»… "nei casi in cui" … 
Il confondere l’opposizione alla vivisezione con la difesa dei “diritti degli animali” è stato un costante obiettivo polemico di Ruesch. 
Tale confusione, come egli ha in varie occasioni documentato, è una delle strategie utilizzate da chi infiltra il movimento antivivisezionista per farlo affondare in lotte intestine e renderlo politicamente inefficace. (CRIMINI NASCOSTI - LA RIVOLUZIONE
Insomma, le leggi che dovevano proteggere l'animale hanno finito per proteggere il vivisettore, legalizzando le torture. Ciò è peggio che se non ci fosse alcuna legge, come diceva giustamente Ruesch, poiché aggiunge alla crudeltà l'ipocrisia, addormenta il pubblico e le autorità. I vivisezionisti sventolano sempre la prima parte della legge (il divieto), mentre all'atto pratico si appoggiano sulla seconda (la deroga). 

Testimonianza di:
Anna Stancanelli 

Dice Hans Ruesch: "Il cavallo di battaglia della medicina moderna, la sperimentazione animale, è morto. E' morto da molto tempo ma i truffatori incaricati della ricerca fanno finta di non saperlo. E' tempo ormai che questa assurdità finisca. E' giunto il momento di seppellire il cadavere affinché il puzzo non ci ammorbi tutti. 

Insomma è tempo di chiedere l'abolizione della vivisezione, adesso e non tra 200 anni!

Infatti l'abolizione totale avverrà semplicemente perché nulla è più potente di una idea che è venuta a maturazione". 

Festival Vegan


NOVARA VEG ARRIVA IN PIAZZA: 20luglio2013

Quest'anno l'estate novarese sarà anche un po' vegana, grazie alle iniziative della associazione Novara Veg, che ormai -compiuto il primo anno di attività- è ben presente nella città.
Le vegane e i vegani di Novara Veg, infatti, saranno in piazza il 20 di luglio, con il primo Festival Vegan novarese!! Una interessante occasione per molti novaresi di scoprire (o riscoprire) non solo l'associazione, ma anche la realtà dello sfruttamento verso gli animali e le moltissime e sempre più "facili" alternative e stili di vita che non li travolgono come oggetti per il nostro benessere, ma li riconoscono come soggetti, individui, desiderosi quanto noi di vivere felici e sereni.
Ci saranno anche altre proposte da parte di Novara Veg e orbitanti intorno al festival con la V verde: aperitivi, degustazioni (grazie a Zefiro Cafè, primissima realtà commerciale e di intrattenimento che ha abbracciato l'idea veg a Novara; e grazie al ristorante Monticello, che offre un menù Veg che – siamo sicuri – attirerà anche non pochi cosiddetti onnivori, per la sua raffinatezza e varietà di proposte golose, realizzato questa volta con i prodotti di Negozio Leggero); e poi concerto serale con gli Officina Finistére e gli incontri con Massimo Tettamanti, antivivisezionista scientifico e con Vanessa Sartori, che ci parlerà della dieta vegan.
Per non parlare dello sport al parco, yoga e pilates offerti da diverse palestre novaresi, e anche l'interessantissima conferenza sulla T.E.P.A., nuova tecnica di guarigione finalizzata a ristabilire l’equilibrio olistico e il benessere della persona attraverso un intervento mirato “chirurgico” sul piano energetico-spirituale, tenuta sempre da Vanessa Sartori. Ci saranno anche un sacco di altre iniziative in via di definizione, teatro, musica, spettacoli, libri liberi...vi terremo aggiornati!!
Dopo Novara Veg, Novara non sarà più la stessa: l'universo Veg, divertente, sano, amico e rispettoso di tutti gli animali (compresi gli animali umani che siamo noi) non sarà più un mistero, ma un'entusiasmante occasione di scoprire nuovi modi di vivere, tutti i giorni, senza crudeltà.


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giovedì 20 giugno 2013

Manifestazione Nazionale contro le fiere ornitologico venatorie - SACILE (PN), 27 LUGLIO 2013

Manifestazione Nazionale contro le fiere ornitologico venatorie - SACILE (PN), 27 LUGLIO 2013
Sabato 27 luglio 2013, dalle 16.00 in poi, avrà luogo una manifestazione di protesta in Piazza del Popolo a Sacile, per chiedere l'abolizione della Sagra dei osei in programma per la prima domenica dopo ferragosto.
Sarà un'occasione unica e importante per dare un segnale forte e chiaro ad organizzatori ed istituzioni e per dire, una volta per tutte, NO alla più antica fiera ornitologico venatoria d'Italia, con i suoi 740 anni di gabbie e prigionia per migliaia di animali.

Ricordiamo che la Sagra dei osei avrà luogo, come tutti gli anni, la prima domenica dopo ferragosto (18 agosto nel caso dell'edizione 2013). 
La nostra intenzione è di ritrovarci numerosi in Piazza del Popolo a Sacile sabato 27 luglio per chiedere a gran voce che l'edizione 2013 non abbia luogo e che la Sagra dei osei di Sacile sia archiviata per sempre. Tutto questo è possibile solamente giocando d'anticipo, ossia prima del 18 agosto. 

PERCHE' MANIFESTIAMO:
La Sagra dei Osei (Sagra degli uccelli) è una fiera che si svolge annualmente a Sacile (PN) la prima domenica dopo ferragosto, da quasi 800 anni.
Essa è considerata, dagli addetti ai lavori, la più importante manifestazione avicola europea.
E' ora di dire NO a questa sagra e a tutte le fiere ornitologico venatorie.
Migliaia di uccelli vengono allevati per vivere in gabbia ed allietare con il loro canto un pubblico che ignora totalmente la loro sofferenza; si tratta di uccelli migratori ed uccelli esotici ai quali generazioni di allevamento e gabbie non hanno tolto lo spirito selvaggio e sopratutto la voglia di volare. Assieme a loro sono esposti e venduti ogni anno centinaia di animali di ogni specie, considerati alla stregua di merce: schiavi non umani senza diritti né voce.
Visitare queste fiere fa stringere il cuore: centinaia di metri di gabbiette anguste con i loro piccoli prigionieri, vittime dell'indifferenza.
Eventi come questo, fortemente voluti dalle comunità di cacciatori e trasformati in "eventi per famiglie", sono in realtà ricchi di contenuti fortemente diseducativi perché mostrano la sopraffazione del più forte sul più debole,
soddisfacendo l'egoismo di chi decide di rinchiudere piccole creature tra delle sbarre, privandole del sacrosanto diritto ad una vita degna di questo nome.
La detenzione di uccelli in gabbia e' giustificata in nome di una tradizione che affonda le radici in epoche lontane...tradizione che oggi e' doveroso smantellare.
Chiediamo che sia posta fine a questa sagra crudele e anacronistica.

SABATO 27 LUGLIO TUTTI IN PIAZZA A SACILE!

PROMOTORI EVENTO:

ASSOCIAZIONI ADERENTI:
Gaia@mente
Lac Lombardia
LAV- Sedi Territoriali Provinciali di: Udine, Padova, Venezia, Vicenza, Bassano del Grappa, Trieste

per conoscere la realtà della Sagra dei osei di Sacile visita il sito www.nosagraosei.org

--PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE--

ORE 16.00 - Loggia del Municipio, Piazza del Popolo -CONFERENZA STAMPA delle Associazioni promotrici : interverranno l'Eurodeputato on. ANDREA ZANONI, e il Dott. CIRO TROIANO, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV 

ORE 17.00 - Piazza del Popolo - MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LE FIERE ORNITOLOGICO VENATORIE

ORE 20.30- Centro Giovani "Zanca" Viale Zancanaro 10 Sacile - INCONTRO PUBBLICO:

"LIBERI DI VOLARE- Il bracconaggio in Italia e in Europa e la azioni di contrasto. Le zoomafie ed i campi antibracconaggio."

Incontro con:

Dott. CIRO TROIANO, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV 

On. ANDREA ZANONI, Deputato al Parlamento europeo e Membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, Vicepresidente dell'Intergruppo per la conservazione ed il benessere degli animali

Dott. ANDREA RUTIGLIANO, membro del Committee Against Bird Slaughter (Comitato contro il massacro degli uccelli), associazione che con la LAC contrasta sul campo il bracconaggio e le catture illegali di uccelli con azioni in Italia, in Grecia e Cipro

modera l'incontro Avv. Alessandro Sperotto, Delegato Lega Abolizione Caccia (LAC) Friuli Venezia Giulia

lunedì 17 giugno 2013

Il messaggio del Subcomandante Marcos ai manifestanti di #OccupyGezi - AgoraVox Italia

A tutti i cittadini del mondo,
fratelli, sorelle, donne, uomini, persone senza fissa dimora, persone povere,
Ci hanno chiesto quanti sono gli zapatisti, e abbiamo sempre detto loro che sono centinaia di migliaia di persone là fuori che lottano per i loro diritti e le libertà. Ora, oggi, sentiamo che sulle terre anatoliche, la terra dei turchi, curdi, circassi, armeni, Laz, e molti di più di quanto io possa contare, ci sono migliaia di persone in maschera che vogliono vivere con onore per salvare la libertà. Come i fratelli curdi, compagni che hanno combattuto una lotta onorevole. Sapevamo che non eravamo isolati, eravamo milioni di noi là fuori e oggi non siamo soli da quando abbiamo iniziato a combattere. (CONTINUA A LEGGERE QUI!)

Fonti: 
http://iocheneso.tumblr.com/post/53185790903/a-tutti-i-cittadini-del-mondo-fratelli-sorelle
http://www.agoravox.it/Il-messaggio-del-Subcomandante.html

NO TO DOG MEAT in CHINA


lunedì 10 giugno 2013

LE PROTEINE ANIMALI SONO DA SEMPRE UNA SVENTURA PER L’UMANITA’ - Valdo Vaccaro

"La scienza ha già ampiamente sconfitto la carne, le proteine nobili, la B12, il ferro-eme, gli Omega3 da pesce, e tutte le varie bufalesche amenità inventate a salvataggio delle stalle e dei macelli.

La stessa OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) riconosce oggi che 30 grammi di proteine al giorno
(raggiungibili ampiamente con una qualsiasi saziante dieta crudista vegana) sono ottimali per sopravvivere, senza entrare in zona acidificazione.

Il vero nodo filosofico della questione è quello del sangue umano alcalino. Il nostro pH è 7.30-7.50, prova inequivocabile che siamo esseri non onnivori e non vegetariani, ma esseri vegani.

Ogni proteina animale manda il sangue in acidificazione, manda il sistema immunitario in leucocitosi digestiva, e manda il colon in miasma putrefattivo, in disbiosi intestinale.
Servono batteri buoni e aerobi, simbiotici e saprofiti, derivanti da disgregazione di materia prima vegetale.

Coi prodotti animali, inclusi i formaggi e le uova, ci riempiamo di batteri cattivi e anaerobi, che vivono e si propagano a miliardi in assenza di ossigeno, devastando il basso intestino. Parliamo di batteri disbiotici e putrefattivi, che causano le peggiori patologie del corpo umano.

La proteinomania è scientificamente sconfitta, anche se serviranno anni per cancellare l’ipnosi, il terrorismo, l’incredibile condizionamento che intrappola e schiavizza la popolazione mondiale."

domenica 9 giugno 2013

Il circo: tradizione diseducativa - Laura Occhini

Ciò che si vede! fonte: http://www.circo.it/il-maggio-del-circo-italiano/
 Il punto di vista della professoressa Laura Occhini, Psicologa dello sviluppo, docente dell'Università di Siena, in merito alla presenza in città del più famoso circo italiano (Il circo Orfei)










L'uomo è portato a pensare che le tradizioni siano fenomeni da salvaguardare perché positive in sé, anche quando le ricerche scientifiche dimostrano che non sono appropriate allo sviluppo sano di una società.

Un esempio è riscontrabile nella tradizione del circo, che prevede l'addestramento degli animali per utilizzarli negli spettacoli. Personalmente appartengo a quell'ormai consistente numero di psicologi che ritiene altamente diseducativo far assistere un bambino a uno spettacolo circense che coinvolge impropriamente un animale. In qualità di psicologa dello sviluppo mi sento di dover consigliare i genitori di non sottovalutare i messaggi negativi impliciti in questo tipo di spettacolo.


Innanzitutto sfatiamo un mito: i bambini al circo non entrano in contatto con il mondo animale ma assistono allo stravolgimento della natura stessa di quell'animale ad opera di un addestratore, che utilizza metodi brutali per imporre sottomissione e obbedienza. E' quindi una diseducazione al rispetto della specificità della natura di ogni essere vivente e un chiaro messaggio di superiorità violenta.

In accordo con la Society for Research in Child Development, e con i colleghi che hanno sottoscritto il "Documento degli psicologi su zoo, circhi, sagre con impiego di animali", ribadisco che far assistere un bambino alla segregazione di un animale e alla sua esibizione innaturale ostacola lo sviluppo dell'empatia e favorisce un atteggiamento di insensibilità nei confronti della sofferenza.

Mi auguro che il Comune di Arezzo approvi presto il nuovo Regolamento per la tutela degli animali che vieterebbe l'attendamento di circhi con gli animali. Sarebbe un chiaro messaggio educativo in cui all'apatia della tradizione si sostituisce la consapevolezza del rispetto che è dovuto ad ogni essere vivente.


Laura Occhini, Psicologa dello sviluppo, docente dell'Università di Siena


Ciò che non si vede! fonte: http://ancona2020.altervista.org/circhi-con-gli-animali-no-grazie/





fonte : http://www.informarezzo.com/permalink/16630.html

sabato 8 giugno 2013

Contro ogni previsione - Survival


A dispetto di ogni previsione e tentativo di annientamento, i popoli indigeni del mondo continuano a vivere e a proiettarsi nel futuro rivendicando il proprio posto nel mondo moderno.

giovedì 6 giugno 2013

HO VISTO... E HO SCELTO! | luigiboschi.it

La vita terrena è un dono a termine. Per tutti. Sta a noi scoprirne però l'opera che è diversa in ognuno di noi. Non certo suicidandoci o piantando i nostri coltelli nelle gole degli animali. E non so se ne sarei mai capace. Mi sembra poi una atrocità farlo per il piacere e non per la disperata sopravvivenza. Ho visto quei cavalli feriti salire a bastonate sui camion consapevoli del loro destino. Ho sentito le urla di quei maiali, il loro squartamento. Ho osservato quelle mucche nelle gabbie... Stavo in campagna con i cani con cui adoravo camminare da piccolo per le carraie. Ce n'era uno che mi sorrideva al mio ritorno da scuola. Per molti anni, troppi ho pensato che tutto quello fosse giusto, perché naturale. Qualcosa però ha scombussolato la mia vita. Mi sono documentato, ho cercato di capire, mi sono informato e ho dedotto che non aveva senso quel che si faceva a quegli animali. Il processo industriale ha acuito poi in modo esponenziale quella realtà artigianale. (continua a leggere QUI!)

PRIMO PROTOCOLLO D'INTESA LINK-ITALIA CON LE FORZE DELL'ORDINE - CREAZIONE DEL PRIMO NUCLEO IN ITALIA DI POLIZIA MUNICIPALE SPECIALIZZATO SUL LINK - COMUNE DI SASSUOLO

martedì 4 giugno 2013

TESTO DI LEGGE CHE HA ABOLITO LA VIVISEZIONE a S. Marino | Comitato di liberi cittadini per la difesa degli animali

...perché se si vuole si può fare!:

LEGGE 3 ottobre 2007 n.108
“Disposizioni sul divieto di sperimentazione animale nella repubblica di San Marino”:

Visto l’articolo 4 della Legge Costituzionale n.185/2005 e l’articolo 6 della Legge Qualificata n.186/2005;
Promulghiamo e mandiamo a pubblicare la seguente legge ordinaria approvata dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 20 settembre 2007. (continua a leggere QUI!)

lunedì 3 giugno 2013

Brano su specismo, antispecismo, etica vegan (Claudio Serreli)

 Uccidere animali non è affatto indispensabile per la salute e la sopravvivenza umana. La risposta che veniva abitualmente offerta riguardava la supposta incapacità degli animali a provar sensazioni – considerate esclusivamente umane – quali la paura, l’angoscia, la rabbia, l’affetto, la noia. Si sosteneva che questi esseri, semplicemente, non fossero consapevoli di esistere, non avessero la capacità di formulare pensieri, di distinguere, per esempio, la differenza tra la libertà e la prigionia.

Pur considerando l’arretratezza e la mancanza di buon senso, di empatia e di sensibilità insite in questa risposta (che peraltro, oggi, è superata da prove e studi di etologia) Peter Singer chiese, allora, di considerare con attenzione il trattamento che veniva riservato a quegli umani che, per nascita o per disgrazia, non erano più in grado di formulare pensieri o di aver consapevolezza del loro essere qui e ora. Ovviamente, queste persone, ricevevano cure e attenzioni e, nessuno, a parte i nazisti di ben nota memoria, si sarebbe sognato di usarli come cavie per esperimenti, di rinchiuderli e di allevarli per sfruttarne la pelle, la carne, le ossa, il lavoro o il divertimento che potevano rendere.
Era dunque ovvio che la supposta incapacità degli animali a pensare non fosse la risposta giusta, non fosse, in altre parole, la reale discriminante che ci permetteva di decidere chi poteva essere torturato, ucciso e mangiato e chi, invece, aveva diritto alle cure e al rispetto.

Perché è chiaro che se la discriminante fosse stata unicamente quella fino ad allora esposta, anche gli umani cerebrolesi avrebbero dovuto patir le sorti degli animali cosiddetti “da reddito”.

Dopo questa “uscita” di Peter Singer, allora, diversi filosofi conclusero che quegli esseri umani avevano il diritto alla cura e al rispetto morale perché facenti parte della nostra specie, in altre parole per il solo fatto di essere umani.
E questa, in effetti, è la risposta a cui ricorrono tutte le persone che non desiderano affrontare in maniera aperta e completa la questione animale. È la risposta che si fornisce più abitualmente. Ma Peter Singer non si accontentò di questa risposta. Peter Singer chiese il perché. Chiese perché l’appartenenza ad una specie piuttosto che ad un’altra garantisse il rispetto morale, il diritto alla vita, la garanzia di non essere comprati, venduti, rinchiusi, mutilati, uccisi.

Nessuna risposta è ancora arrivata.

Ed è ovvio che sia così, per il semplice fatto che l’unica risposta possibile dovrebbe essere strettamente connessa all’ideologia del dominio: la base fondante del razzismo, del fascismo, del sessimo, del militarismo…tutti ismi da cui, in tanti oramai, pretendono di avere preso definitivamente le distanze. Se, infatti, decidiamo in maniera arbitraria che una specie può fare ciò che vuole di tutte le altre, perché mai non dovremmo accettare che una razza, un esercito, un sesso, un’elite, una casta possa fare altrettanto con tutti gli altri?

Purtroppo è sempre bene ricordare che dominare una persona, un popolo una specie significa intervenire sul suo ciclo biologico, sulla sua libertà, significa cancellare questa persona, negare la sua identità, negargli ogni opportunità di realizzazione.

L’antispecismo sceglie di superare drasticamente l’ideologia del dominio, sceglie di farlo in tutti i suoi aspetti mettendo in evidenza anche (e ovviamente non solo) la questione animale che è il primo dei tanti gradini che portano al vertice di una ben nota piramide basata sulla violenza, il controllo e la gerarchia.

Il punto essenziale, però, è che anche chi riconosce e combatte questa piramide, molto spesso, non si accorge di esserne parte integrante, di utilizzare le sue stesse dinamiche, di favorirne la crescita e la spietatezza.

Succedeva in tempi passati, quando i vecchi compagni, tornati a casa dopo le lotte politiche, sfruttavano le loro stesse mogli, o insultavano e picchiavano il figlio gay. Succede oggi a molti libertari che accettano e partecipano al dominio di tutte le specie animali, che accettano e finanziano strutture circondate da fili spinati dove vivono, stipati in luoghi angusti, terrorizzati, inseminati artificialmente, alimentati forzatamente, sfruttati e infine uccisi, miliardi di individui la cui unica colpa è quella di non essere umani.

"L’allarme sul collasso del pianeta, inascoltato dal ‘72" dal Blog di Riccardo Staglianò

da "Il Fatto Quotidiano"
“2052”, cambiamento climatico e declino nel futuro di Jorgen Randers
"I ragazzi che gridavano al lupo, alla fine, erano ottimisti. Dicevano: se smettiamo di maltrattarlo, il pianeta resterà sano. Sappiamo com’è andata. Nell’America del 1972 intitolare un libro I limiti dello sviluppo era come bestemmiare in chiesa. Nella terra delle opportunità non esisteva problema che la tecnologia non potesse risolvere. E invece arrivavano questi ricercatori del Massachusetts institute of technology, età media ventisei anni, a mettere nero su bianco il contrario. In un rapporto con dodici possibili scenari in cui si simulava, grazie ad antidiluviani computer, quando rischiavano di finire il petrolio, l’ossigeno e il cibo. Era un ragionevole avvertimento (le risorse non sono infinite, abbiamone cura), fu scambiato per una fatwa (ricordati che devi morire). Che scandalizzò – come il documentario Ultima chiamata di Enrico Cerasuolo (domani presentato a CinemaAmbiente) illustra bene – l’ortodossia economica battezzando un concetto che ha fatto strada: la sostenibilità. (continua a leggere QUI!)

Fonti: 
http://www.cadoinpiedi.it/2013/06/03/lallarme_sul_collasso_del_pianeta_inascoltato_dal_72.html
http://stagliano.blogautore.repubblica.it/2013/05/31/lallarme-sul-collasso-del-pianeta-inascoltato-dal-72/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/04/2052-cambiamento-climatico-e-declino-nel-futuro-di-jorgen-randers/550267/




sabato 1 giugno 2013

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