martedì 31 dicembre 2013

Difendiamo i criteri anti-vivisezione - Palmiro Rossella Bianchi

"Buongiorno amici antivivisezionisti. Visti gli ultimi avvenimenti atti a screditare il movimento animalista antivivisezionista e l'approssimarsi del 14 gennaio, data in cui il governo voterà l'art.13, ieri sera, dopo lunga discussione abbiamo deciso di proporvi un ultimo sforzo da compiere tutti insieme.
Dobbiamo far capire ai politici votanti che se l'art.13 non verrà rispettato nella sua versione iniziale, verrà IMPUGNATO con gravi conseguenze anche economiche (sanzioni) per l'Italia. Questo è il nostro cavallo di battaglia, il resto sciocchezze.

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TESTO: Mi unisco all'azione di vigilanza di migliaia di cittadini che da tempo si sono uniti per l'affermazione di una ricerca senza animali, la sola che potrà debellare le malattie che da decenni sono state infruttuosamente studiate attraverso inutili e ripetitivi esperimenti su animali; i principi direttivi impartiti al Governo con la legge delega, dovranno essere scrupolosamente osservati, come detta la Carta costituzionale e se ciò non dovesse avvenire, il decreto sarà prontamente impugnato con il conseguente blocco del percorso di recepimento della direttiva, che condurrà all'applicazione delle sanzioni con grave danno per la già tanto critica condizione economica che attanaglia l'intero Paese. Pertanto, mi rivolgo al delegante Parlamento affinché vigili sul corretto esercizio della delega da parte del Governo, unendomi al sollecito avanzato di seguito riportato:

Gentili Presidenti, Gentili Ministri, Deputati e Senatori, dopo averli proposti e fatti approvare dal Parlamento, il Governo sta calpestando i principi e i criteri di legge per la ricerca innovativa pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, che, recependo la normativa comunitaria, dettano il divieto di allevamenti per la vivisezione come Green Hill, lo stop a esperimenti su animali senza anestesia, incentivi concreti ai metodi sostitutivi di ricerca.

Dei tredici precetti diventati articolo 13 della Legge 96-2013 di delegazione europea appena quattro mesi fa, ben dieci punti sono stati stravolti e affossati.

Il testo proposto dal Governo nello Schema di Decreto Legislativo (A.G. n.50) non rispetta il divieto di esperimenti senza anestesia o analgesia, aggira lo stop a esercitazioni didattiche con animali, straccia le limitazioni su animali modificati geneticamente e il riutilizzo in più test, vara un fondo per i metodi alternativi destinato per l’84% a chi effettua vivisezione, e fa slittare di quattro anni il divieto di prove con animali per xenotrapianti, alcool e droghe. Il tutto con sanzioni non dissuasive.

Mi unisco all’appello di ricercatori e associazioni animaliste affinche i principi della Legge 96-2013 siano rispettati, come previsto dalla nostra Costituzione. Così il nostro Paese potrà iniziare ad aprire le porte a una ricerca efficace, trasparente, etica. Chiedo che l’articolo 13 sia recepito senza stravolgimenti!

NOME, COGNOME, CAP

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INDIRIZZI: segreteriaministro@sanita.it ,
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L'oggetto sarà scelto da ciascuno.
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Chi vuole collaborare ulteriormente, potrà scaricare la foto ed il testo e pubblicarli..."

domenica 29 dicembre 2013

Il fine non giustifica i mezzi: una risposta a Caterina Simonsen - MAPPA VEGANA ITALIANA ...ed altri!

Riporto un interessantissimo post sulla vicenda di Caterina Simonsen, una ragazza gravemente malata. Caterina, a mio parere mossa da disperazione e disinformazione, ha avallato la ricerca scientifica che usa, tortura ed uccide migliaia di animali non umani (ed aggiungerei anche umani...) per salvarsi, per guarire. 
Ribadisco l'inutilità della sperimentazione su animali non umani per cercare rimedi alle malattie di animali umani: le specie sono evidentemente diverse ed i risultati sono e continuano ad essere significativamente sbagliati o inutili.
Sottolineo, e non sto scrivendo di Caterina, che la prassi per rimanere in buona salute è l'informazione corretta per una prevenzione efficace delle malattie (alimentazione vegana con cibi biologici e sane abitudini di vita). L'informazione corretta non è resa pubblica sui mass media, che sono i portavoce delle menzogne o delle omissioni del potere. Le informazioni che ci servono sono intenzionalmente tenute nascoste alla maggioranza delle persone. I mancati profitti in cui incorrerebbero Big Pharma in associazione delinquenziale con Big Food, con il patricinio "interessato" dei governi, sarebbero enormi. La salute delle persone è vista solo come un buon affare: ci si può fidare di queste potenti entità? (G.B.)

"Nella foto: Due esseri senzienti con la stessa voglia di vivere, riposano insieme

Vivere nonostante i problemi di salute che l’affliggono non deve essere facile per Caterina, e a lei, contrariamente da quello che è accaduto sul web, va la nostra solidarietà di antispecisti. Avere 25 anni e non poter godere appieno della vita, e dipendere da macchinari e farmaci è una tragedia personale, alla quale però Caterina Simonsen ha voluto rispondere avallando una tragedia collettiva.
La tragedia collettiva di cui parliamo è la vivisezione o sperimentazione animale, come preferiscono definirla coloro che la difendono, comunque la si voglia chiamare, facciamo riferimento a una vergogna per l’umanità tutta, una pratica a cui soggiace un concetto allucinante: il fine giustifica i mezzi; qualunque scelta o azione è lecita pur di ottenere un risultato utile o positivo per chi la compie.
Caterina dice di amare gli Animali, è vegetariana (cosa lodevole), si fa fotografare abbracciata al suo compagno canino, studia per diventare una veterinaria, insomma la si potrebbe definire una persona a cui stanno a cuore gli Animali, allo stesso tempo per far fronte alla sua situazione difficilissima, e umanamente comprensibile, non esita a utilizzare metodologie derivanti dallo sfruttamento degli Animali. Ma chi non lo farebbe se fosse al suo posto? Ben pochi avrebbero il coraggio di spingere la propria coerenza personale sino a tali limiti. Se quindi di comprensione e di empatia si può parlare in questo caso, non possiamo, in tutta onestà, condividere il suo appello in favore della strage di milioni di Animali in nome di un “bene supremo” che sarebbe la salute umana (e nello specifico la sua).
Non possiamo e non vogliamo condividere un appello che trasforma una persona umana affetta da rare patologie in uno spot vivente pro-vivisezione, divenendo lei stessa strumento propagandistico (si spera del tutto inconsapevolmente, ma dubitare è lecito) nelle mani di chi gli altri è abituato a strumentalizzarli – a usarli - quotidianamente; e ciò perché siamo assolutamente convinte/i che mai i fini possano giustificare i mezzi. Perché se ciò accadesse, se tale paradigma divenisse consuetudine universalmente condivisa (ma forse lo è già), non ci sarebbe limite alla violenza, alla sofferenza e al dominio sull’altro. Molti in ambito animalista hanno accomunato le pratiche mediche naziste inflitte agli ebrei ai protocolli sperimentali con l’utilizzo di Animali, se il paragone può sembrare esagerato o retorico (ma del resto adeguato alla situazione visto e considerato che la stessa Caterina ha usato pubblicamente il termine “nazi-animalisti”), a sgombrare il campo dagli indugi basterebbe elencare le numerose conoscenze mediche, biochimiche e fisiologiche, le sostanze chimiche, che ancora oggi vengono utilizzate per il “bene supremo” umano, e che sono derivanti da torture inflitte agli ebrei nei campi di concentramento e sterminio nazisti: come il comune test di Clauberg sulla fertilità (per maggiori informazioni si legga: http://www.veganzetta.org/?p=3756), o sostanze di derivazione ormonale come il Progynon e il Proluton, largamente impiegate nei casi di sterilità e di rischio di aborto nella donne; sostanze che possono salvare la vita di un nascituro, o dare la gioia a una persona di avere un figlio. Chi siamo noi per giudicare delle persone che ricorrono a queste soluzioni nella speranza di guarire da una patologia che le ha colpite? Ma allo stesso modo chi siamo noi per giustificare i metodi raccapriccianti che hanno portato alla messa a punto di tali sostanze? Per Caterina le medicine che assume significano vivere, per molti altri esseri senzienti hanno significato dolore e morte. Caterina diviene vittima di malattie che possono, a oggi, essere curate solo con sostanze che hanno causato vittime non umane a migliaia: lei non ha colpa di tutto ciò. Ma ne diviene complice nel momento in cui decide di difendere pubblicamente tali metodi: non ne ha alcun diritto né come persona umana, né come malata. E’ questo il suo grande errore, ed è questo che non possiamo e non vogliamo condividere, e che anzi condanniamo fermamente. Nessun fine può giustificare i mezzi, nessuno oserebbe affermare ciò che afferma Caterina se le vittime sacrificali fossero i propri cari, la propria famiglia, o anche il proprio Cane (lo stesso della foto di cui si parlava prima, per esempio), questo perché saremmo colpiti nei nostri sentimenti, nei nostri affetti più profondi: meglio che accada ad altri, lontani, distanti da noi, diversi. In fin dei conti le vittime di Clauberg erano per i nazisti “solo ebrei”, quindi meno che umani, e le vittime dei farmaci che assume Caterina erano “solo animali”, quindi nemmeno umani.
Di sicuro molte persone si sentono più sicure perché protette da eserciti e da servizi segreti pronti a tutto pur di difendere un determinato modello di vita, anche a costo di torturare Umani, di imprigionarli, di ucciderli, di richiuderli ed espellerli come si fa con oggetti non desiderati. Ma ciò può essere sopportato solo da chi da queste vergogne trae giovamento, da chi ha la fortuna di trovarsi dalla parte del più forte. Ma a quale prezzo? Ci sarà mai fine a questo macello quotidiano che smembra Animali, Umani e il Pianeta stesso? E’ questo egoismo assurdo che abbiamo il dovere morale di sconfiggere, partendo da chi è l’ultimo degli ultimi: il non umano, vittima anche delle cure che salvano Caterina e in definitiva tutte/i noi.
Vorremmo vedere il sorriso di Caterina senza una maschera di plastica, ma allo stesso tempo vorremmo che tale sorriso non significasse lo strazio di milioni di altri esseri senzienti che hanno il suo stesso diritto a vivere una vita serena. Affermare che ora non si può fare altrimenti non può essere una giustificazione, sarebbe solo una resa ipocrita e una degradazione morale. Una scienza priva di un’adeguata riflessione etica è solo un’aberrazione della nostra propensione alla conoscenza, e può solo generare mostruosità, ingiustizie e dolore. La fine della sperimentazione sugli Animali non è una questione legata al superamento di necessità contingenti, ma è meramente una questione di volontà.
Per quanto esposto ci dissociamo da chi augura la morte a Caterina Simonsen, ma anche dalla sua presa di posizione a favore della tortura animale.

Saluti antispecisti.

Veganzetta
Forumetici
Gallinae in Fabula
Manifesto antispecista

Mappa Vegana Italiana"

FONTE DEL POST

estratto da "Imperatrice Nuda" di Hans Ruesh

Se è vero che la maggioranza dei medici difende la vivisezione, è altrettanto vero che i più non sanno che cosa difendono, perché non ne sospettano lontanamente l'inerente fallacia e crudeltà. I più hanno assistito solo a qualche rara esibizione vivisezionista all'università, poi hanno cercato di dimenticare ciò che hanno visto.

La maggioranza dei medici non ha mai messo piede in un laboratorio, così come la più parte dei vivisettori non ha mai passato cinque minuti al letto di un malato. E ciò già perché i vivisettori sono di solito individui che, dopo avere conseguito la laurea in medicina, sono stati bocciati all'esame di abilitazione all'esercizio della professione.

È sintomatico che quei medici i quali non hanno esitato a denunciare la vivisezione sono sempre stati tra i più eminenti. Più che di una minoranza, si tratta di una élite.

(…)

I vivisettori respingono le accuse di agire solo per lucro, per velleità di carriera o sadismo travestito da "curiosità scientifica", autoproclamandosi altruisti, facenti parte di quelle rare persone a cui sta a cuore unicamente il benessere dell'umanità.

Senonché, a prescindere dalla considerazione che l'umanità, quella vera, quella di Leonardo e Goethe, di Voltaire e Victor Hugo e Schweitzer, ha sempre vibratamente proclamato di non voler affatto progredire sulle sofferenze degli animali, è ormai ampiamente dimostrato — e la documentazione in materia è schiacciante — che la vivisezione è una pratica non solo disumana e quindi disumanizzante, ma una continua fonte di errori, che hanno causato gravi danni alla scienza e all'uomo e sono destinati a causarne molti altri ancora, annullando largamente qualsiasi ipotetico vantaggio; e nel migliore dei casi essa porta a risultati ampiamente scontati, dunque è inutile.

Difatti la storia della medicina dimostra chiaramente che tutte le conoscenze che abbiamo in medicina provengono dall'esperienza e dall'osservazione cliniche, e non dal campo sperimentale.

Leggi tutto il capitolo: COM'È POSSIBILE?
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475237012554150&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

Capitoli di IMPERATRICE NUDA:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=508213929256458&set=a.508213905923127.1073741842.469925656418619&type=3&src
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vedi anche: http://www.hansruesch.net/
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lunedì 23 dicembre 2013

La ribellione dei contadini africani - greenreport.it

Foto: www.risonero.com
Alcune organizzazioni non governative criticano le politiche dell’Alliance for a Green Revolution in Africa (Agra), fondata nel 2006 dalla Bill and Melinda Gates Foundation e Rockefeller Foundation, che vuole favorire la diffusione di colture geneticamente modificate (Ogm) e delle tecnologie della nuova “rivoluzione verde”.
All’inizio di luglio una coalizione di circa 60 Ong africane si è riunita per protestare contro l’Agra in previsione del summit del G8 a Londra. Queste associazioni affermano che gli Ogm e la rivoluzione verde, che puntano ad aumentare le rendite agricole dei Paesi in via di sviluppo con innovazioni specifiche, a lungo termine saranno nocive per gli ecosistemi africani e, in una lettera invita alla presidente dell’Agra Jane Karuku, scrivono: «Le tecnologie della rivoluzione verde vanno a profitto di relativamente pochi agricoltori ed i benefici avvengono spesso a spese della maggioranza. Queste tecnologia provocano una concentrazione della proprietà, aumentano l’economia di scala (la produzione deve essere fatta su grande scala per penetrare nei mercati e mantenercisi) e riducono il numero di famiglie che producono del nutrimento in un contesto in cui gli altri mezzi di sussistenza sono limitati». (continua a leggere QUI!)

Mangiare animali nuoce alla salute - greenreport.it

Il forte consumo di proteine animali produce maggiori probabilità di trasmissione all’uomo di agenti patogeni di origine animale. La Fao sollecita la crescita della prevenzione e sostiene la necessità di guardare alla salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi come a un unico insieme necessario alla vita.
foto: ilmanifesto.it
Il 70 per cento delle nuove malattie che sono emerse negli esseri umani negli ultimi decenni sono di origine animale e, in parte, direttamente connesse con la ricerca umana di maggior cibo di origine animale. Questo è il dato di maggior significato che è emerso dal nuovo rapporto della Fao “World Livesstock 2013: Changing Landscapes Disease.
«La continua espansione dei terreni agricoli in aree selvagge, insieme al boom a livello mondiale della produzione animale, ha significato che il bestiame e la fauna selvatica sono maggiormente  in contatto, e noi stessi siamo a contatto con animali molto più che in passato – ha dichiarato Ren Wang, vice direttore generale della Fao, del Dipartimento Agricoltura e tutela dei consumatori – Ciò significa che non possiamo affrontare la salute umana, la salute animale e la salute degli ecosistemi in modo isolato gli uni dagli altri, dobbiamo guardare a loro nell’insieme, e affrontare le cause della comparsa della malattia, la sua persistenza e diffusione, piuttosto che semplicemente combattere contro le malattie dopo che sono emerse».
I paesi in via di sviluppo devono affrontare un onere enorme per le malattie umane, del bestiame, e altre di origine animale ma che sono trasmettibili agli esseri umani e questo rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo e alla sicurezza alimentare. Ricorrenti epidemie del bestiame incidono sulla sicurezza alimentare, sui mezzi di sussistenza e sulle economie nazionali e locali dei paesi poveri.
Nel frattempo, i rischi per la sicurezza alimentare e la resistenza agli antibiotici sono in aumento in tutto il mondo, anche a causa della globalizzazione e del cambiamento climatico. Secondo quanto riportato nel rapporto “World Livestock 2013”, “l‘incremento demografico e la povertà, insieme a sistemi sanitari e infrastrutture igienico-sanitarie inadeguati, restano importanti motori della dinamica della malattia. Ma nella spinta a produrre più cibo, gli esseri umani hanno ricavato vaste aree di terreno agricolo in aree precedentemente selvatiche, mettendo se stessi e i loro animali in contatto con le malattie della fauna selvatica.  Infatti, la maggior parte delle malattie infettive che sono emerse negli esseri umani dal 1940 ad oggi si possono far risalire alla fauna selvatica- continua il rapporto Fao.
Ad esempio, è probabile che il virus della Sars emerso negli esseri umani sia stato trasmesso prima dai pipistrelli alle civette e, infine, si è esteso agli esseri umani attraverso i mercati di animali. In altri casi, si è verificato il contrario: il bestiame ha introdotto agenti patogeni in aree naturali, che hanno avuto conseguenze sulla salute della fauna selvatica.  Contemporaneamente molti più esseri umani sono in movimento rispetto al passato, e il volume delle merci e dei prodotti nel commercio internazionale è a livelli senza precedenti, fenomeni che danno agli organismi patogeni la possibilità di viaggiare per il globo con facilità”.  Le fluttuazioni climatiche, poi, stanno avendo un impatto diretto sul tasso di sopravvivenza ambientale degli agenti patogeni, soprattutto nelle zone calde e umide, mentre il cambiamento climatico influenza gli habitat degli ospiti, i modelli migratori e le dinamiche di trasmissione della malattia.  Nel rapporto viene specificato inoltre che il modo in cui gli esseri umani allevano e commerciano gli animali hanno avuto effetti su come le malattie emergono e si diffondono.
La maggiore richiesta, nella dieta, di proteine animali ha portato ad un aumento dell’allevamento di bestiame con vantaggi nutrizionali, ma che ha generato anche una serie di problemi come il rischio maggiore che agenti patogeni di origine animale passino all’uomo. Secondo la Fao per ovviare a questa criticità è necessario un maggior investimento in prevenzione. A tal fine l’organizzazione dell’Onu  sostiene l’approccio “un’unica salute”, guardando all’interazione tra fattori ambientali, salute degli animali e salute umana e facendo sì che professionisti della salute umana, veterinari, sociologi, economisti, ecologisti lavorino insieme nell’ambito di un quadro olistico.
Il rapporto della Fao individua quattro fronti principali d’intervento: ridurre gli oneri per gli esseri umani e per gli animali delle malattie endemiche derivanti dalla povertà; affrontare le minacce biologiche provocate dalla globalizzazione e dal cambiamento climatico; fornire gli alimenti di origine animale più sicuri; impedire che gli agenti patogeni passino dalla fauna selvatica agli animali domestici e all’uomo.
«C’è infine bisogno di meccanismi più forti per lo scambio internazionale delle informazioni sulle malattie degli animali in generale, così come sulle migliori pratiche di allevamento del bestiame e la gestione dei rischi per la salute degli animali, nell’ambito della strategia “Un’unica salute”», hanno concluso dalla Fao.
FONTE

Un piacevole video da non perdere...

Il vero prezzo di un biscotto - Rai Expo





La foresta pluviale viene bruciata per far posto alle piantagioni di palma da olio. Per produrre olio che finisce in centinaia di prodotti che mangiamo ogni giorno.




È giusto che un biscotto costi così tanto?

Se scegliessimo quali problemi ambientali affrontare sulla base della gravità del problema e sulla fattibilità (anche a livello personale) della soluzione, l’impatto ambientale delle piantagioni di palma da olio vincerebbe a mani basse.

Neppure Pechino soffre quanto soffre Singapore quando nei paesi vicini si brucia la foresta tropicale per fare posto alle piantagioni. La “Bibbia” sull’argomento è una documentatissima voce di Wikipedia. Nella bibliografia della voce c’è anche una rassegna stampa completa.

Un breve video del WWF internazionale e alcune pagine del sito del Worldwatch Institute forniscono un’ottima introduzione al problema.

Non tutto l’olio di palma ha lo stesso impatto ambientale. Una (piccola) parte proviene da piantagioni con una certificazione di sostenibilità rilasciata dal Roundtable of Sustainable Palm Oil, un’organizzazione creata nel 2004 dal WWF internazionale insieme a una serie di produttori e altri stakeholder, comprese grandi aziende come Nestlè e Barilla. Il WWF la racconta così, ma Greenpeace nutre dubbi sulla reale sostenibilità anche di questa produzione.

In diversi paesi sono stati prodotti degli elenchi di prodotti commercialicontenenti olio di palma. Non abbiamo trovato liste analoghe relative all’Italia, ma esistono anche produttori che hanno deciso di non utilizzarlo più. Dal 14 ottobre 2014, tuttavia, sulle etichette dei prodotti alimentari dovrà essere specificato il tipo di olio o di grasso utilizzato.

Fino ad alcuni anni fa, l’olio di palma era anche sospettato di contribuire allo sviluppo delle malattie cardiovascolari, accusa dalla quale è poi stato assolto. Paradossalmente, questo potrebbe portare a un nuovo, forte aumento della sua produzione in quanto dovrebbe sostituire i grassi idrogenati (che fanno sicuramente male) nella preparazione di moltissimi alimenti confezionati.

FONTE e VIDEO


Approvate un testo di legge che contrasti REALMENTE l’omofobia e la transfobia, senza se e senza ma. - ArciGay

"Alcuni ritengono che non vi sia una emergenza omofobia in Italia, nonostante l'Italia sia superata persino da Albania, Lituania e Polonia nella classifica del riconoscimento dei diritti civili lgbt in Europa, nonostante la
 European Union Agency for Fundamental Rights (FRA) individui nell'Italia uno dei paesi a più alto rischio omofobo, nonostante il Parlamento europeo e la CEDU abbiano più e più volte richiamato l'Italia.Non bastano i richiami e non bastano i morti (si ricordi che l'Italia è il secondo stato in europa per omicidi di persone transessuali). Non bastano i pestaggi delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT). Non bastano le parole d’odio puntualmente vomitate anche sui mass media, oltre che nella quotidianità della vita sociale, come se fosse cosa normale. Non bastano i gesti estremi di chi non ce la fa a rispondere all’odio con l’autoaccettazione e l’autoaffermazione di sé (almeno il doppio delle probabilità di aver pensato al suicidio, rispetto alle persone eterosessuali, secondo gli studi).

Mentre l'Europa da diversi anni ha adottato politiche ben precise e determinate per tutelare i cittadini LGBT con reali misure di inclusione sociale (pensiamo solamente ai Paesi Bassi che hanno predisposto un piano triennale con ben quaranta progetti in materia LGBT ed hanno una percentuale imbarazzante di accoglimento sociale... ben l'87% delle persone si sono dette favorevoli a una assoluta equiparazione tra persone eterosessuali e omosessuali sul piano normativo) l'Italia è riuscita a far sistematicamente naufragare tutti i progetti di legge, ad oggi anche il testo sull’omo-transfobia.

Quel che è peggio, proprio sull’estensione della Legge Reale-Mancino oggi assistiamo ad un offensivo e imbarazzante balletto attorno ad una non meglio identificata libertà di opinione, con emendamenti e subemendamenti decisamente peggiorativi. La legge Reale-Mancino c’è dal ‘75, è stata modificata e ampliata nel tempo, fino ad includere i fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti degli appartenenti alle minoranze linguistiche. Nessuno che sia mai stato messo in carcere per la semplice espressione di opinioni, perché il sistema giuridico ha i suoi anticorpi per contemperare i diritti, quello ad esprimere opinioni e quello a non essere oggetto di violenza motivata da odio. E infatti nessuno che abbia mai posto la questione della libertà di opinione. Perché proprio oggi?

Semplice: perché si parla di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. E perché omofobia e transfobia, nella loro violenza pratica o verbale, difendono un’idea di società che ritiene le persone LGBT fondamentalmente inferiori. Un’idea di società che è dura a morire.

Noi non ci arrendiamo all’odio e diciamo no a questa idea di società. Vogliamo una legge che senza se e senza ma, senza salvacondotti e annacquamenti, stabilisca anche per i crimini d’odio omofobico e transfobico quello che stabilisce da decenni anche per diverse altre fattispecie.

Possiamo farcela. Firma e condividi anche tu questa petizione indirizzata ai senatori della Commissione Giustizia del Senato.

Arcigay via Change.org"


"Chiedi al Parlamento che venga approvato un testo di legge che contrasti VERAMENTE l'omofobia e la transfobia ...e non arrenderti MAI all'odio. Firma la PETIZIONE!

In fondo a questa descrizione troverai l'elenco dei video da cui è stato estratto l'audio per l'animazione.

La produzione di questo video è stata finanziata dal Progetto LGBT del Consiglio d'Europa nell'ambito delle attività previste dalla Raccomandazione CM/Rec(2010)5 agli Stati membri sulle misure volte a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere.

I contenuti della petizione sono invece di sola responsabilità di ARCIGAY.

Video prodotto da Latte Creative.

di seguito i video da cui è stato estratto l'audio usato nell'animazione:

"Faccia pulizia etnica dei culattoni!"
Omofobia diffusa dal Prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini
http://youtu.be/OdmLuZXb0Ak&t=9s

"l'omosessualità in realta è un disagio"
Omofobia diffusa dall'Avv. Giancarlo Cerrelli - Vicepresidente Giuristi Cattolici
http://youtu.be/T05UXNjIqR0?t=12m34s

frocio di merda, senza offesa per i gay eh
Omofobia diffusa da Pino Scotto mentre risponde ad un insulto omofobo
http://youtu.be/31D6Z0WNF6g?t=9s

"questi cessi umani, questi aborti di natura, immondi"
Transfobia diffusa da ascoltatrice di Radio Padania mentre offende persone Trans
http://youtu.be/k_jXOWjh97A?t=1m2s

"tu sì ricchione, io no!"
Omofobia diffusa da Mariano Apicella mentre offende Malgioglio:
http://youtu.be/afrKmmVgQlk?t=0m49s

"sono malati!"
Omofobia diffusa da Romano La Russa
http://youtu.be/4Fg1f4ZpJKo&t=2m13s

"con quel sorrisino da checca isterica"
Omofobia diffusa da Vittorio Sgarbi mentre offende Gianni Barbacetto:
http://youtu.be/9pRagS8rYic?t=3m36s

"l'omosessualità è una delle tante malattie che contrae l'essere umano. è una malattia proprio"
Omofobia diffusa da Padre Livio mentre trasmette da Radio Maria:
http://youtu.be/3ArB9nH5xWw?t=3m44s

"Vorrei l'anatema della chiesa. e la chiesa tace!"
Omofobia diffusa dal Prosindaco di Treviso Gentilini in TV
http://youtu.be/Nyy1jjIBFDM?t=1m41s

"cosa ne pensa delle coppie gay?"
"che vanno atterrate, annientate!" "viva la famiglia, abbasso i gay"
Omofobia diffusa da una Suora al Family Day
http://youtu.be/8rDvLbC1cho?t=5s

"io dico: pe'mme voi fate schifo come donne, perché la vostra intimità dovete farla a casa al chiuso"
Omofobia diffusa da un Edicolante a Napoli
http://youtu.be/VN0f3lDYolc?t=3m24s

"si veste da donna e crede di poter dire tutto quello che vuole"
Transfobia diffusa da Alessandra Mussolini mentre offende Vladimir Luxuria
http://youtu.be/qQ6tIeezknc?t=4m55s

"meglio fascista che frocio"
Omofobia diffusa da Alessandra Mussolini mentre offende Vladimir Luxuria
http://youtu.be/qQ6tIeezknc&t=5m6s

"parliamo di persone malate!"
Transfobia diffusa da Daniela Santanché
http://youtu.be/gXHQ_9eW4ow?t=2m32s"

P.S. Fatta le legge occorrerà farla rispettare. Quindi, a mio modesto parere, una legge può essere solo un punto di partenza, un semplice step verso un allargamento dei diritti umani. Auspico che si agisca con molteplici iniziative a favore di un cambiamento sociale e culturale, che ritengo di gran lunga più duraturo di una norma/regolamento/legge. Solo con la cultura si possono abbattere altissimi muri d'ignoranza e fare ulteriori passi avanti verso una convivenza serena e pacifica tra tutti gli esseri viventi su questo pianeta. Un diritto se non è di tutt* non è un diritto ma un privilegio. GB

Il foie gras sarà presto bandito in Europa? - Stop Gavage: una campagna L214


Stop Gavage
I cittadini e i gruppi che appoggiano il "Manifesto per l'abolizione del foie gras" insistono sull' inevitabile abolizione definitiva dell' alimentazione forzata per la produzione del foie gras, in quanto questa procedura viola le regolamentazioni europee sulla protezione degli animali d’allevamento.
"Gli alimenti o i liquidi sono somministrati agli animali in modo da non causare loro inutili sofferenze o lesioni e non contengono sostanze che possano causare inutili sofferenze o lesioni."
Direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20 luglio 1998
"Non sono ammessi metodi di alimentazione e additivi alimentari che possano causare stress, lesioni o malattie alle anatre o che comportino lo sviluppo di condizioni fisiche e psicologiche nocive alla loro salute e al loro benessere."
Norma CE del 22 giugno 1999 sull' utilizzo di anatre per la produzione di foie gras
Il foie gras è il fegato malato di un volatile affetto da steatosi epatica.
Rapporto scientifico della Commissione Europea del 16 dicembre 1998
Diarrea, dispnea, difficoltà motorie, lesioni e infiammazioni del collo… sono all' ordine del giorno nelle procedure di alimentazione forzata.
L’alimentazione forzata è già stata bandita nella maggior parte dei Paesi della Comunità Europea. E' stata bandita in Polonia a partire dall' 1 gennaio 1999. E' da poco stata interdetta in Italia, Israele e California a causa della crudeltà insita in essa.
L'alimentazione forzata è una violazione dei regolamenti… e dei principi più elementari di salvaguardia degli animali.

Iniziativa popolare per l'abolizione dell'alimentazione forzata.

Traduzione a cura di Veronica Bertocco (ENPA)

Corteo contro RBM e la Vivisezione organizzato da NO RBM NO VIVISEZIONE - 8febbraio2014

CORTEO con raduno alle ore 13.00 davanti alla stazione di Ivrea per dire TUTTI insieme NO a RBM e NO alla Vivisezione.

Sono ben accetti TUTTI i gruppi e le associazioni animaliste purchè non ci siano slogan politici o offensivi verso chiunque.
La manifestazione ha un carattere apolitico apartitico e antispecista.

Parteciperà alla manifestazione il Dott. Massimo Tettamanti referente del gruppo NO RBM NO VIVISEZIONE.


Vi chiediamo di partecipare in massa a questo corteo per urlare insieme a noi un altra volta il NO alla vivisezione che viene effettuata da anni all'interno di RBM-Gruppo Serono Merck.

Carpooling per questo evento

FONTE

domenica 22 dicembre 2013

Farm to Fridge - The Truth Behind Meat Production - Mercy for Animals

"Farm to Fridge - Dalla fattoria al frigo" è un documentario che "Mercy for Animals" ha pubblicato nel 2011.
Da allora la situazione per gli animali destinati alla macellazione per l'alimentazione umana non è assolutamente migliorata.
Non pensiate che lo sfruttamento ed i maltrattamenti subiti dagli animali nel video siano casi specifici ed eccezionali di alcuni allevamenti americani. Non createvi l'alibi per continuare a pensare che qui da noi è diverso, gli animali vengono trattati con rispetto, compassione e secondo la legge: non è vero per il semplice fatto che la costrizione, la mancanza di libertà, il non potersi esprimere secondo natura sono già maltrattamenti e torture.
Immaginatevi pigiati in un camion assieme ai vostri amici e fratelli. Destinazione ignota. Paura e stress per quello che potrà accadere.
Immaginate di non potervi nemmeno girare o alzare per sgranchire le gambe in una maledetta gabbia di ferro che continuate a rosicchiare perchè ormai siete pazzi a causa della prigionia, seppur innocenti.
Immaginate che poco dopo aver partorito vi portino via tutti i figli.
Immaginatevi di subire uno stupro da qualcuno dietro di voi che vi infila qualcosa dentro e dopo qualche mese tornare a figliare.
E questo in un ciclo continuo finchè non arriva il momento della mattanza.  
Immaginatevi, essendo un volatile, di non avere lo spazio per aprire le ali, razzolare per terra, mangiare sempre la stessa sbobba tutti i giorni e fare un figlio che non rivedrete mai più.


La vita, qualsiasi vita, deve essere rispettata!!!

Una stima numerica approssimata per difetto degli animali sacrificati per il palato umano e per il profitto delle multinazionali della carne è di circa 53 miliardi ogni anno.
Altri milioni di esseri viventi sono imprigionati, torturati, sfruttati e uccisi nei laboratori, per divertimento o per essere indossati da stupidi, inconsapevoli e crudeli esseri umani.
Ogni anno, ogni mese, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo ciò avviene in luoghi nascosti alla nostra vista perchè gli affari economici ed i profitti finanziari di alcuni possano prosperare.
Non ci sono giustificazioni per coloro che sanno e continuano indifferenti a rimanere complici di questo olocausto.      

Come rispondo alle dichiarazioni di Garattini... - Anna Stancanelli

Come rispondo alle dichiarazioni di Garattini fatte il giorno 11 novembre 2013 in una intervista (vedi il link in fondo). 

1) Garattini: «(…) piantiamola di usare la parola “vivisezione”. Non indica più nulla di ciò che si fa in laboratorio». 
1) Risp.: Si deve smettere di negare che la s.a. è VIVISEZIONE e cioé: "OGNI esperimento INVASIVO su animali vivi, anche quando non comporti “sezione”.
(vedi: http://www.hansruesch.net/)

-- Dal Dizionario De Mauro, [ed. Paravia]
Vivisezione: s.f. dissezione anatomica di animali vivi effettuata a scopo di studio e sperimentazione | estens., qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc.

-- Dice l’Enciclopedia Americana, alla voce vivisezione:
“il termine si applica ad ogni tipo di sperimentazione sugli animali, sia che questi vengano sezionati o no.”

-- il Merrian-Webster, dizionario che fa testo nelle maggiori Università statunitensi, alla voce vivisezione dice:
“ogni forma di sperimentazione animale, specie se provoca sofferenza al soggetto”.

(Leggete la direttiva sulla vivisezione 2010/63/EU -http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ%3AL%3A2010%3A276%3A0033%3A0079%3AIT%3APDF)

- Vedi ad es.qui l'Allegato VIII della direttiva della vergogna: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=560333460711171&set=a.530716690339515.1073741844.469925656418619&type=1&relevant_count=1
2) Garattini: «Perché l’uso di cavie è una pratica indispensabile per progredire nella medicina. Il problema principale è che non si riesce a parlarne in modo serio e limpido».
2) Risp:: Il problema è che se si parlasse in modo serio e limpido di queste "ricerche scientifiche", non si sentirebbero ancora, nel 2013, affermazioni assurde come «"l’uso di cavie è una pratica indispensabile per progredire nella medicina"»
Frasi che sono prive di qualunque fondamento scientifico!
(Leggi: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=480767688667749&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src)
Inoltre la prova definitiva che la ricerca sperimentale è vana su creature viventi la si ebbe in Germania durante la seconda guerra mondiale.
Le decine di migliaia di esperimenti compiuti dai 200 medici tedeschi sui prigionieri dei Lager, che presumibilmente rappresentavano un "materiale" biologico ben più attendibile di qualsiasi animale, non ottennero il minimo risultato pratico, non avanzarono la scienza medica di un sol passo, non portarono alla scoperta di un solo farmaco, di una sola nuova tecnica operatoria; rappresentarono insomma uno spreco totale di "attività di ricerca" da parte dei cosiddetti "scienziati" — che però non erano aguzzini delle SS, bensì medici praticanti — e un mare di sofferenze per le vittime. Ma portarono alla riprova di quanto sia assurdo nella ricerca medica il metodo sperimentale.
(Vedi: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475836889160829&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src)

Allo stesso tempo l'uso dei modelli animali nella vivisezione è una pratica mai validata scientificamente proprio perché non ne ha i presupposti.

Questo articolo (http://nihrecord.od.nih.gov/newsletters/2013/06_21_2013/story1.htm ) fa riflettere sul fatto inconfutabile che "l'uomo non è un ratto di 70 kg" e che si deve cominciare ad utilizzare la medicina personalizzata investendo nella ricerca che generi nuova conoscenza riferita ai dati clinici umani (e non animali) personalizzando i risultati. Infatti, Zerhouni si lamenta dicendo: "Ci siamo allontanati dallo studio delle malattie umane negli esseri umani " (…) "Con la possibilità di attivare o disattivare qualsiasi gene in un topo, che "non ci può citare in giudizio" …
Zerhouni ha fatto una "battuta" sull'affidamento che i ricercatori fanno sui dati animali. Infatti aggiunge:
"Il problema è che non ha funzionato, ed è il momento di smettere di ballare intorno al problema ... Dobbiamo rimettere a fuoco e adattare nuove metodologie per l'uso nell'uomo e di comprendere la biologia della malattia negli esseri umani".

L'importanza del significato NIH: I National Institutes of Health (Istituti Nazionali di Sanità, abbreviati in NIH) sono un'agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Nati nel 1930, in seguito al Ransdell Act, sulle ceneri del precedente Laboratory of Hygiene, fondato nel 1887, hanno inizialmente assunto la denominazione al singolare (National Institute of Health). Oggi gli Istituti sono uno dei centri più avanzati a livello mondiale ed il punto di riferimento negli Stati Uniti nella ricerca biomedica.
Gli NIH sono infatti la prima agenzia del governo degli Stati Uniti per quanto riguarda la ricerca biomedica. Gli NIH sono infatti responsabili di circa il 28% - circa 26.4 miliardi di dollari - dei fondi totali utilizzati annualmente negli Stati Uniti per la ricerca biomedica (la parte restante proviene quasi interamente dai privati)

3) Garattini: «Se usiamo la parola “vivisezione” sono il primo a essere inorridito. Letteralmente vuol dire “sezionare i viventi”, cosa che però non avviene nei laboratori, dove gli animali non vengono affatto aperti in maniera brutale, bensì sono soggetti ad analisi ed esperimenti sempre in sicurezza, nel rispetto di tutte le norme (…)»
3) Risp.: Per tormentare un essere sensibile, non è indispensabile sezionarlo: si può essere altrettanto ciecamente crudeli affamandolo, inoculandogli malattie, affaticandolo fino alla morte, avvelenandolo, ecc. (vedi:http://www.facebook.com/photo.php?fbid=564834836927700&set=a.504882349589616.1073741840.469925656418619&type=1&relevant_count=1)
É stato appurato che vivisezione ed s.a. sono sinonimi quando si tratta di "ogni esperimento INVASIVO su animali vivi, anche quando non comporti “sezione", quindi la brutalità sta nel negare l'evidenza della enorme sofferenza che gli pseudoricercatori provocano sugli animali quando intervengono crudelmente sulle loro vite snaturandoli e violentandoli in ogni secondo di quell'inferno che sono i laboratori di vivisezione.
(Leggi: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=560333460711171&set=a.530716690339515.1073741844.469925656418619&type=1&theater)

4) Garattini: «Perché sul piano etico io posso capire le persone che non vogliono che vengano maltrattati gli animali. Però da questi vorrei coerenza: non si dovrebbe mangiare carne, né tanto meno usare farmaci. Ancor di più non si dovrebbe ricorrere a medicinali per i propri cani e gatti, perché tutti i farmaci che si usano per gli animali domestici arrivano dalla sperimentazione fatta dagli uomini, attraverso quelle pratiche che loro stessi contestano.»
4) Risp.: Queste affermazioni sono assolutamente incredibili, perché parlare di vivisezione e di "coerenza" paragonando l'argomento con l'alimentazione carnivora, è un atteggiamento paradossale infatti è risaputo che ci sono anche vivisettori che seguono l'alimentazione vegana (ovviamente per scelta salutistica) ed inoltre è una affermazione fuorviante perché se molte persone non vogliono che gli animali siano maltrattati, non è che "l'argomento sono le persone", bensì il MALTRATTAMENTO degli animali. Un po' come quando il dito indica la Luna e molti si fermano a guardare il dito che la indica!
La questione del "non prendere farmaci" è un'altra affermazione fuorviante dal momento che prima dell'immissione in commercio vengono per legge testati sulla specie umana dalla quale si avrà la prima ed unica indicazione relativa all'essere umano. Ogni informazione che si ha rispetto alle cure per la specie umana deriva dall'esperienza fatta sulla stessa e non sugli animali.
Quindi piuttosto è il caso di "evitare di prendere farmaci" perché fanno più male che bene, e non per altri fantomatici motivi.
Stesso discorso vale per gli animali domestici, dal momento che la vivisezione è assolutamente inattendibile anche per la veterinaria:

Andre Menache è un chirurgo veterinario, direttore scientifico di Antidote Europe (Comitato scientifico francese costituito prevalentemente da medici e ricercatori che si battono per una ricerca biomedica responsabile, sicura, scientificamente) fondato da Claude Reiss, famoso tossicologo molecolare (che è stato per 30 anni direttore di ricerca in biologia molecolare al Consiglio nazionale per la ricerca francese (Cnrs) il quale sostiene che i test di tossicità sugli animali sono “inutili e dannosi” (http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2012/05/16/news/test-sugli-animali-inutili-e-dannosi-1.43212) Come pure afferma che "Gli esseri umani non sono dei ratti di 70 kg" Les humains ne sont pas des rats de 70kg: http://antidote-europe.org/campagnes/humains-ne-sont-pas-rats-70kg/

Andre Menache, rispondendo ad una domanda sulla vivisezione (http://www.equivita.it/Risposta_a_una_domanda_comune.htm ) dice:

come chirurgo veterinario, non testerei un farmaco per pappagalli su cavalli da corsa bensì su dei pappagalli e su dei pappagalli malati, non sani.

I farmaci possono provenire da diverse fonti, tra cui i funghi e le piante. Inizierei per tanto col cercare di individuare qualche attività farmacologia interessante nelle piante, nei funghi, in campioni di terra ecc …, utilizzando le tecniche dello Screening ad alta resa (High Throughput Screening – HTS), in cui il nuovo composto viene confrontato con sostanze chimiche già farmacologicamente attive. Questa scienza è già ampiamente praticata ed è nota come “Relazione quantitativa struttura-attività” (Quantitative Structure Activity Relationships - QSAR).
Questo approccio non prevede l’uso di animali.
Successivamente, sperimenterei il farmaco su cellule di pappagallo ottenute da tessuti acquisiti in modo etico

Utilizzare cellule singole, consente di farsi una prima idea della sicurezza o tossicità del farmaco rispetto a quelle particolari cellule.
Il passo successivo sarebbe quindi mimare l’intero organo utilizzando sezioni di organi e passare poi alla sperimentazione del farmaco su un sistema multi-organo. A questo scopo può essere utilizzata la tecnica del lab on chips e dei microfluidi. In entrambe, il farmaco viene prima introdotto in un comparto contenente ad esempio cellule dell’intestino e successivamente passa insieme ai propri metaboliti in un comparto contenente cellule epatiche, quindi attraverso cellule ematiche, renali e possibilmente di altro tipo (della specie in questione).

Il sistema appena delineato è scienza di buona qualità in quanto è specie-specifica e non comporta morte e sofferenza gratuite per gli animali.
A questo punto, se tutte le opzioni non invasive sono state percorse, testeremo il nuovo farmaco su un pappagallo già malato che possa essere un candidato idoneo alla sperimentazione del farmaco.

Marco Mamone Capria spiega su un articolo pubblicato nel 2003 su Biologi italiani, il perché non c'è riproducibilità neppure nella stessa specie. (Fonte:http://www.hansruesch.net/articoli/bigi03.pdf - Vedi:http://www.hansruesch.net/risorse.htm )

È un fatto che i risultati della somministrazione di uno xenobiotico o dell’esposizione a un certo agente o procedura sono soggetti a variazioni che rendono necessaria un’estrema cautela nel generalizzarli anche entro la stessa specie. Per esempio:
• Come già ricordato (§5), il cortisone è teratogeno solo su alcuni ceppi di ratti (si è visto che variando il ceppo murino gli effetti prodotti sono quasi sempre notevolmente diversi); ed è stato anche detto degli esiti incostanti dell’annullamento di un gene nei topi (§4). -http://www.facebook.com/photo.php?fbid=494260677318450&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

• Il dietilstilbestrolo (DES) riduce l’incidenza di tumori in ratti Sprague-Dawley outbred, ma li produce nel 70% dei ratti ACI inbred. (rif. 34)

• Il “Dose letale 50” (LD 50) è un test di tossicità acuta che risale al 1927, e che è inteso a determinare la dose di una determinata sostanza che, somministrata al campione di animali, ne fa morire la metà entro 14 giorni. (rif. 35)

Uno studio complessivo risalente agli anni 1970 mise però in evidenza che nelle prove eseguite di sera morirono quasi tutti i ratti; in quelle eseguite di mattina sopravvissero tutti. Nelle prove eseguite in inverno la sopravvivenza risultò doppia rispetto alle prove eseguite in estate. Prove con sostanze tossiche eseguite su topi stabulati in gabbie affollate portarono a morte quasi tutti gli animali; sopravvissero, invece, tutti i topi stabulati in condizioni normali. [Croce 2000, p. 10]
Ulteriori analisi hanno pienamente confermato questa variabilità. (rif. 36)

Animali della stessa specie e ceppo possono rispondere in vari modi a un dato composto, ed esaminatori diversi possono ottenere risultati diversi dallo stesso test. (rif. 38)

In uno studio del 1971, 25 laboratori sottoposero al Draize test 12 sostanze già note come irritanti; il confronto tra le valutazioni dei vari laboratori rivelò una “variazione estrema” e gli autori del rapporto raccomandarono che questo tipo di prova non fosse inserita in nessuna nuova normativa. (rif. 39)

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=494664513944733&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

5) Garattini: «Si è cominciato a dire che usare le cavie è “cattiva scienza” e porta a dati poco interessanti perché gli animali sono troppo diversi dall’uomo. Ma questo non è vero, significa negare i tanti sviluppi della medicina di questi decenni. E dato che non vogliamo eludere il problema di come curare le sofferenze dell’uomo, allora viene subito spontanea la domanda: cosa facciamo in alternativa?».
5) Risp.: Non si può semplicemente dire che "non è vero" adducendo ad inesistenti sviluppi della medicina attribuiti all'uso degli animali, che sono affermazioni prive di documentazione scientifica che si possa definire inconfutabile. Riguardo alla domanda che "sorge spontanea" all'intervistato e cioè "cosa facciamo in alternativa", rispondo che PRIMA DI TUTTO NON SI DEVE NUOCERE e poi si può fare la vera ricerca che non usa animali per curare la specie umana.

Hans Ruesch (padre dell’Antivivisezionismo scientifico, Scrittore e Storico della medicina) scrisse:

"…..Presumo che la Montalcini voglia dare da bere ai suoi lettori che gli analgesici e gli anestetici devono la loro esistenza alle prove sugli animali. Questo infatti nel contesto è sottinteso. Senonché basterebbe un briciolo di senso logico per capire che ciò proprio non poteva essere.

Fin dal 1906 è stato ufficialmente stabilito da una Royal Commission d'inchiesta sulla vivisezione voluta dalla Regina Vittoria che "la scoperta dell'anestesia non deve nulla alla vivisezione".

Nel libro Imperatrice Nuda ho descritto con dovizia di dati storici come la scoperta dell'anestesia, dovuta ad un caso, venne fatta sull'uomo, e il suo perfezionamento fu il risultato di una collaborazione tra dentisti, farmacisti, e chirurghi tedeschi e americani, che provarono gli effetti su se stessi o su amici. Così anche l’anestesia locale venne scoperta sulla persona del suo inventore, il medico tedesco August Bier, che entrò nella storia della medicina nel 1899 facendosi iniettare una soluzione dell’1% di cocaina nella spina dorsale per sperimentarne gli effetti. Perché mai la Montalcini fa finta di non saperlo? O non lo sa davvero? Come quando scrive: "Malattie infettive e parassitarie che ancora all’inizio del secolo facevano strage, particolarmente nella fascia dei più giovani, sono nei Paesi più progrediti quasi completamente scomparse".
Dato che la cara signora ancora non specifica, dobbiamo presumere che si riferisce a quanto fanno credere i suoi colleghi vivisettori (Garattini, Malliani & C.) quando in televisione o sui giornali fanno gli imbonitori della vivisezione ben sapendo che non ci sarà contraddittorio.

Però mentono, sapendo di mentire, quando affermano che le grandi epidemie del medioevo sono scomparse grazie alle vaccinazioni e che queste sarebbero dovute alle prove sugli animali.
Invece la storia della medicina dimostra, e su questo punto tutti gli storici della medicina sono d’accordo, che le epidemie hanno cominciato a declinare in concomitanza con le migliorate condizioni economiche e con l’introduzione dell’igiene, secoli prima che venissero introdotte le vaccinazioni.
La peste bubbonica che fece strage nel medioevo seguì il ciclo di tutte le epidemie, per poi scomparire da sé, senza vaccinazioni; difatti, ben due secoli prima che il Potere medico (che poi è il Potere “tout court” ) non scoprisse le enormi possibilità di guadagno che offriva la truffa delle vaccinazioni di massa, offerte “gratuitamente”, all’insegna della filantropia, ma in verità pagate salatamene dai contribuenti ignari, non solo in forma di tassazione ma di gravi malattie.
Truffa?? Certamente, perché se da un lato manca qualsiasi prova statistico-scientifica dell’efficacia preventiva delle vaccinazioni (le varie epidemie sono regredite nei Paesi in cui non c’è stata vaccinazione di pari passo come in quelli in cui c’è stata vaccinazione massiccia), dall’altro lato le prove scientifiche dei danni ingenti, spesso mortali, causati dalle vaccinazioni riempiono volumi interi. (Leggi ad esempio “Intossicazione Vaccinale” di Delarue, ed. Feltrinelli, e tanti altri).
Superfluo aggiungere che tali opere vengono ignorate dalla grande stampa con la medesima solerzia con cui i fatti vengono ignorati dai vari ministeri della Sanità, che non sono mai al servizio del cittadino bensì al servizio dell’industria. Ma ogni tanto qualche notizia trapela, poi presto dimenticata, come ogni grido nel deserto, (…)

Gli animali non c'entrano minimamente e nemmeno i farmaci, compresi gli antibiotici, la cui scoperta non fu affatto dovuta agli animali. (…)" (Tratto da: “Hans Ruesch replica alla signora Rita Levi Montalcini”, CIVIS, Fondazione Hans Ruesch per una Medicina senza Vivisezione, Numero 1, Estate 1990 -http://www.hansruesch.net/fr_ita/n.%201%20estate%2090.pdf -http://www.hansruesch.net/RapportiCivis.htm).

6) Garattini: «Computer, cellule, simulazioni… Anche Rifkin nel suo articolo vi accenna, così come gli animalisti parlano sempre con grande enfasi delle metodologie alternative. Ma evidentemente non sanno che queste attività le pratichiamo già tutti i giorni in laboratorio, e che in realtà sono complementari al lavoro sugli animali.»
6) Risp.: É fuorviante parlare di "animalisti" quando si affronta l'argomento della vivisezione dal punto di vista scientifico, quindi sarebbe corretto confrontarsi con le dichiarazioni di tutti quegli scienziati, medici, veterinari, ricercatori, ecc. che considerano la vivisezione una falsa scienza ieri come oggi.
Vedi:
http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2012/05/16/news/test-sugli-animali-inutili-e-dannosi-1.43212

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475450822532769&set=a.475450752532776.1073741834.469925656418619&type=3&theater

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=481181778626340&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

(Vedi anche: http://questaitalia.wordpress.com/2013/12/02/lo-sfogo-di-un-chirurgo-italiano-la-medicina-ufficiale-non-cura-lenisce-i-sintomi-generando-nuove-malattie/)

Per rispondere riguardo la "complementarità" cito il Prof. M. Mamone Capria: "Quello della complementarità è, nonostante l'intenzione conciliativa, forse l'argomento più inconsistente. Il punto è che non è vero che, di regola, gli esperimenti su animali precisino o consolidino i risultati ottenuti sulle colture cellulari umane, chip genetici, simulazioni al computer ecc. Gli esperimenti su animali danno risultati disparati e perennemente reinterpretabili, possono cioè essere usati per confermare o smontare qualsiasi risultato ottenuto per altra via. Nel quadro della ricerca biomedica sono non una scialuppa di salvataggio, ma una mina vagante. (...) " (M. Mamone Capria, 06-03-2012)

7) Garattini: «D’altra parte, c’è un discorso logico: gli animali, dicono gli animalisti, non vanno bene perché somigliano poco all’uomo. Ma le metodologie alternative si basano sull’uso di poche cellule in coltura, che quindi sono ancora meno simili all’uomo. Chiunque ha un po’ di buonsenso può capire che un gruppo di cellule isolate è troppo più semplice rispetto a un organismo vivente, che invece ha una straordinarietà unica.»
7) Risp: Per rispondere alla dichiarazione sulle cellule in coltura, per riferirsi alle metodologie che non usano gli animali, si pensi solo alla TOSSICOGENOMICA che studia gli effetti delle sostanze tossiche sul genoma delle cellule umane (si può ottenere la lista completa delle aggressioni biologiche provocate dal prodotto in esame, le modifiche a lungo termine della cellula ed in particolare il danno potenziale all’intero organismo umano).
Da più di un decennio si è sviluppata, sulla base dei principi della biologia moderna, una tossicologia scientifica di cui fa parte la tossicogenomica, una tecnologia che permettere di fare ricerche veloci, affidabili ed economiche. Portata avanti anche da Claude Reiss, famoso tossicologo molecolare che è stato per 30 anni direttore di ricerca in biologia molecolare al Consiglio nazionale per la ricerca francese (Cnrs) ed è fondatore di Antidote Europe (http://antidote-europe.org/), associazione costituita prevalentemente da medici e ricercatori (come André Menache, oggi Direttore Scientifico di Antidote Europe) che si battono per una ricerca biomedica scientificamente responsabile e sicura.

Chiunque ha un minimo di buonsenso può capire che il modello animale non può in alcun modo essere predittivo per la specie umana che ha appunto una straordinarietà unica. Pensiamo al meccanismo che regola il trasporto di molecole dentro le cellule, una «modalità di controllo estremamente precisa con cui le cellule organizzano il sistema di trasporto e distribuzione del proprio carico». Quello del trasporto cellulare è un meccanismo delicatissimo da cui dipendono funzioni fondamentali, come l’attivazione delle fibre nervose o il ruolo degli ormoni nel metabolismo. Come in un grande porto o in una stazione, dove confluiscono continuamente mezzi carichi di merci, nelle cellule c’è un continuo viavai di molecole (ormoni, neurotrasmettitori, citochine, enzimi): tutte queste sostanze devono essere smistate verso la destinazione corretta all’interno della cellula o trasportate al di fuori delle cellule. E ogni passaggio deve avvenire al momento giusto. I cargo addetti al trasporto sono minuscole “bolle”, vescicole circondate da membrane che trasportano le molecole da un organello all’altro delle cellule o che fondono la loro membrana con quella della membrana esterna della cellula per trasportare le molecole all’esterno delle cellule stesse.

Infatti a proposito del meccanismo di trasporto delle cellule, lo stesso Garattini in questo articolo afferma che è «fondamentale anche per capire il meccanismo d’azione di molti farmaci, e per scoprirne e svilupparne di nuovi, perché le vescicole-navicella possono anche diventare bersagli per lo sviluppo di nuove medicine» vedi: http://www.corriere.it/salute/13_ottobre_07/nobel-la-medicina-scopritori-sistema-trasporto-dentro-cellule-8606ec84-2f34-11e3-bfe9-e2443a6320c1.shtml

Abbiamo metodi come la ricerca epidemiologica, i modelli matematici, le culture di cellule e di tessuti in vitro, ecc. che permettono piccoli passi sicuri e in linea retta (e non promesse mirabolanti come quelle mai mantenute dai sostenitori della falsa scienza):http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475453669199151&set=a.475450752532776.1073741834.469925656418619&type=3&src
Per molte prove veramente scientifiche l’informazione è localizzata ma sufficiente (ad esempio per valutare una sostanza, come un cosmetico, che può entrare a contatto con l’occhio, con la pelle, ecc. oppure per studiare una sostanza farmacologica che, entrando a contatto con il DNA, può dare effetti cancerogeni o teratogeni); è meglio avere solo informazioni parziali ma affidabili che avere molte informazioni, come quelle ottenibili dall’animale in toto, ma nessuna di queste indicativa per l’uomo; non si pretende di sostituire un organismo con una singola cellula bensì con un insieme di metodologie. Solo con un insieme di colture cellulari e tissutali epatiche, cardiache, renali, nervose, ecc., si può iniziare a riprodurre, utilizzando programmi informatici, l’intero organismo.

- Un sistema di colture cellulari in 3D a più camere (MCMB o Bioreattore Multi-Compartimentale Modulare) che permette di riprodurre la complessità dell'organismo in vivo e dell'interazione organo-organo

- E' stata realizzata (da Paul Vulto) una piastra di coltura in 3D su cui è possibile far crescere micro-organi; il rivoluzionario chip permette di testare contemporaneamente 35 composti con lo scopo di studiare l'efficacia e gli effetti collaterali di nuovi farmaci. Organs on a Chip: Harvard Plans to Recreate the Human Body on Silicon - 26 Luglio 2012

- la farmacogenomica, i simulatori metabolici, la proteomica (che consiste nell'identificazione sistematica di proteine e nella loro caratterizzazione rispetto a struttura, funzione, attività, quantità e interazioni molecolari),

- Metodi in vitro: Da quarant’anni all’Università di Genova c’è un laboratorio che non fa ricorso alla sperimentazione su animali. Dicono: "fondamentalmente il metabolismo degli animali è diverso da quello dell'uomo e questa è la base di partenza":

- Nel 2011, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Roma Tor Vergata è stato inaugurato il CeSiMet, il Centro di Simulazione Medica e Training: una sala operatoria virtuale, un reparto di cardiologia e pneumologia a disposizione degli studenti del Corso di laurea di Medicina in cui vengono simulate tutte le condizioni del paziente.

- In Brasile è stato inventato un cane robot per poterlo utilizzare nella esercitazione della didattica universitaria di veterinaria.

l MRMC/Medical Research Modernization Committee (Comitato Medico per la Modernizzazione della ricerca) è un’organizzazione non profit costituita da medici e scienziati che studiano e promuovono metodi di ricerca efficaci, affidabili ed economicamente convenienti.

- Esiste INTERNICHE (http://www.interniche.org/) il potente network internazionale di promozione e sviluppo dei metodi sostitutivi nella didattica.

- All'interno dei Ca' Granda Seminars, incontri in cui la Fondazione Ca' Granda ospita letture magistrali dei più importanti esperti italiani sui temi della medicina e della ricerca, è stato dedicato un incontro alla medicina personalizzata.

Queste informazioni dovrebbero far capire che test veramente scientifici ed incruenti sono già praticati e praticabili se c'è la volontà di farlo.

8) Garattini: «Come posso sapere se un farmaco diminuisce il dolore per l’uomo guardando semplicemente un gruppo di cellule? Come posso sapere se non provoca, ad esempio, mal di stomaco?» 

8) Risp.: Come possono gli scientisti arrogarsi il diritto di sapere se il farmaco "diminuisce il dolore" per l'uomo guardando un essere vivente di specie diversa che non ha la parola, non si esprime e non reagisce come gli esseri umani! Come possono sapere se il farmaco non provoca, ad esempio, mal di stomaco! ed anche se riscontrassero delle sintomatologie riferite allo stomaco non è detto che le stesse evidenze si possano riscontrare anche nella specie umana. Quindi di fatto i test su animali sono assolutamente inutili!

Una breve selezione dei metodi di ricerca innovativi ed esenti da sperimentazione animale:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=567738353304015&set=a.471170426294142.1073741832.469925656418619&type=1&relevant_count=1

9) Garattini: «Topi, ratti e tutte le specie animali hanno in comune con l’uomo molte cose: gli stessi organi, la stessa circolazione del sangue, un cervello, un cuore che pompa, il sistema nervoso, quello endocrinologico, un sistema immunitario fatto con le stesse componenti…»

9) Risp.: Nessuna specie animale può costituire modello sperimentale di nessun'altra specie; soltanto un giudizio grossolano può accontentarsi di somiglianze morfologiche come "anche il cane, come l'uomo ha una testa, due occhi … un fegato, un cuore ecc." (vedi:http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475468749197643&set=a.475450752532776.1073741834.469925656418619&type=3&permPage=1)

10) Garattini: «Oggi poi con la genomica sappiamo che il sistema genetico è fondamentalmente uguale, si differenzia solo da specie a specie per alcune componenti particolari.»
10) Risp.: LONDRA – 2012: Se finora sapevamo che il nostro Dna al 98% era uguale a quello del topo, ora potremo sapere finalmente perché siamo tanto diversi da questo roditore. Una nuova mappa del Dna umano. La nuova “cartina” chiamata Encode, definita dagli studiosi “l’enciclopedia del genoma umano”, ha rivelato uno scenario sul patrimonio genetico dell’uomo più ricco e complesso di quello che si immaginava fino a un decennio fa. Il team di scienziati spiega che non è il singolo gene, ma la loro rete che rende il genoma umano dinamico.
http://www.repubblica.it/scienze/2012/09/05/news/scoperta_la_nuova_mappa_del_dna_umano_ora_capiremo_cosa_ci_rende_diversi_da_topi-42008087/

(vedi: http://comitatodilibericittadiniperladifesadeglianimali.wordpress.com/2013/11/08/10-informazioni-scientifiche-di-rilievo/)

Gli animali e la specie umana sono organismi diversamente complessi e la dimostrazione si può riscontrare nel fatto che proprio l’evidente diversità fenotipica tra uomo e scimpanzé o topo nonostante la loro prossimità genomica dovrebbe bastare a mostrare la temerarietà di estrapolare, sulla base di tale prossimità, risultati dall’uno all’altro.
Il divario tra l’esiguità delle differenze genomiche e l’enormità delle differenze fenotipiche è una prova di più che in biologia differenze minime possono causare effetti divergenti. http://www.facebook.com/photo.php?fbid=494260677318450&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src

11) Garattini: «La sperimentazione animale va vista non come lo specchio della sperimentazione umana, ma come un modello. D’altronde, è così in ogni attività scientifica: se uno decide di costruire un aeroplano non va diretto in officina ad assemblare i pezzi, ma prima fa dei modellini e li sottopone a delle prove».
11) Risp.: Sarebbe anche il caso di finirla con questa arcaica visione meccanicistica della Biologia: "Nessuna specie animale può costituire modello sperimentale di nessun'altra specie"! (http://www.facebook.com/media/set/?set=a.475450752532776.1073741834.469925656418619&type=3)

Un sistema viene studiato definendone le proprietà collettive che vanno intese come RELAZIONI di una RETE; se eventualmente ci interessa, possiamo anche studiare le singole parti, ma le relazioni sono indipendenti il più delle volte dalla proprietà che hanno le singole parti. Nelle reti, nei sistemi complessi, questo è un metodo abbastanza diffuso. (vedi:http://www.facebook.com/photo.php?fbid=488003141277537&set=a.488000174611167.1073741839.469925656418619&type=3&theater)

12) Garattini: «Se i dati sono negativi ciò non significa che li buttiamo via. Faccio un esempio: se nel ratto si è scoperto che è difficile ridurre l’arteriosclerosi, allora questo non vuol dire che il lavoro fatto sul ratto risulta inutile. Il fatto di capire perché lì non avvenga la riduzione di arteriosclerosi ci permette di acquisire conoscenze che poi aiutano a capire le dinamiche di questa malattia nell’uomo»
12) Risp.: É incredibile ritrovare ancora nel 2013 questo pensiero così assurdamente riduzionista. La fallacia del metodo vivisezionista si esprime anche precludendo l'impiego di farmaci benefici.
Ad es. il Prof. Thomas Hartung, noto tossicologo di fama mondiale, disse che se oltre 100 anni fa, ovvero all'atto della commercializzazione dell'aspirina, fossero esistiti gli attuali enti regolatori, che basano la valutazione degli effetti di nuovi farmaci sulla sperimentazione animale prima di provarli su esseri umani, probabilmente l'aspirina non sarebbe mai stata immessa sul mercato. Infatti la comune aspirina, che da un secolo l'umanità consuma a tonnellate, causa malformazioni negli embrioni con conseguenti nascite deformi nei ratti ed in altre specie animali rivelandosi per questi teratogena;
Può per es. essere letale per il gatto con dosaggi superiori a 10 mg / Kg ogni 72 ore.

-- C'è il grande esempio della penicillina, che non sarebbe mai entrata in uso se invece che sui topi la si fosse sperimentata sulle cavie, poiché queste ne rimangono fulminate (cavie che di solito utilizzavano per quei tipi di test, ma che per combinazione in quel momento non erano disponibili) infatti coloro che ricevettero il premio Nobel per la scoperta della penicillina dissero:
«Fu una fortuna che nelle prove iniziali di tossicità noi impiegammo topi, perché se avessimo impiegato le solite cavie avremmo concluso che la penicillina è tossica, e probabilmente non avremmo superato le difficoltà di produrre la sostanza per provarla sull'uomo.»
Sir Howard Florey, premio Nobel insieme a Fleming e Ernst Boris Chain per la scoperta della penicillina, in Conquest, gen. 1953, p. 12.)

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475834802494371&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&theater

13) Garattini: «noi ricercatori siamo i primi a non volere sofferenze per gli animali, per una ragione squisitamente scientifica: incapparvi nei nostri studi aggiungerebbe un tema da studiare, e così non ci dedicheremmo più all’argomento prescelto, bensì a questa sofferenza»
13) Risp.: Prima (vedi punto 4) si legge la frase di Garattini dove dice: "sul piano etico io posso capire le persone che non vogliono che vengano maltrattati gli animali" … ed al punto 8, invece, rispetto al farmaco dice: "Come posso sapere se non provoca, ad esempio, mal di stomaco?" Quindi sta ammettendo che la sofferenza esiste.
Nella dichiarazione al punto 13 invece si legge l'evidenza del fatto che i vivisettori negano l'esistenza della sofferenza degli animali (volendo far credere ad un ipotetico ed inesistente "benessere dell'animale vivisezionato") infatti Garattini afferma che "i ricercatori non vogliono le sofferenze degli animali per non dover aggiungere un tema da studiare, perché quel tema della sofferenza sarebbe prioritario rispetto all'argomento per il quale si è cominciata la sperimentazione" …
in poche parole, NON affrontano IL PROBLEMA della sofferenza degli animali perché diventerebbe complicato accettarne l'esistenza e continuare negli abomini.

14) Garattini: «(…) si dice che l’uomo è superiore, quindi deve curare gli altri animali e prendersi cura del pianeta, ma al tempo stesso si spinge perché gli animali vengano riconosciuti uguali agli uomini. È un’assurdità, bisogna essere fuori dal mondo per pensare che un cane possa avere gli stessi diritti dell’uomo: che poi tutti gli animali abbiano una loro intelligenza è vero, ma non vi è evoluzione in questo. Un cane di oggi è uguale a un cane di cento anni fa. Mentre l’uomo di oggi è diverso da quello di un secolo fa, basta vedere come vive.»
14) Risp.: A parte il fatto che l'uomo è considerato "superiore" da chi ha un punto di vista ancora medioevale ed antropocentrico che utilizza argomenti riduzionistici e meccanicistici rispetto alla vita ed alla biodiversità.
Il concetto è che l'essere umano dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio nei fatti rispettando la vita di tutti gli esseri viventi se vuole "prendersi cura degli animali e del pianeta"!
Inoltre si evince un'ulteriore contraddizione nel negare da una parte che gli animali debbano essere rispettati come esseri viventi (avendo comunque dei diritti come tali) asserendo che ad es. "l'intelligenza del cane non ha avuto evoluzione" ma poi i vivisettori si "dilettano" proprio a torturare i cervelli degli animali "per studiare il cervello umano"!!….
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=562025657208618&set=a.508213905923127.1073741842.469925656418619&type=1&relevant_count=1

Ma poi bisogna essere assolutamente fuori dal mondo per pensare che un cane possa essere preso come modello biologico dell’uomo e per fare altre affermazioni assurde riguardo alla evoluzione del cane come quelle lette nell'intervista.

Per rispondere al resto delle dichiarazioni incredibili, ecco altre informazioni:

Farmaci, ricerca, industria: quale tutela per il cittadino?
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=480553888689129&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=1&relevant_count=1

A proposito del metodo Stamina:http://www.facebook.com/photo.php?fbid=563766477034536&set=a.504882349589616.1073741840.469925656418619&type=1&relevant_count=1

A proposito del metodo Di Bella: "Veronesi Si Arrende A Di Bella: Somatostatina Efficace Contro Il Cancro" (con Rettifica Di Adolfo Di Bella)
http://www.atsat.it/articolo.asp?id_articolo=765

Marco Mamone Capria: Garattini, il Festival della Mente e il Movimento 5 Stelle [26 agosto 2013]
http://www.hansruesch.net/articoli/Sarzana.html

Risultati validi per la salute umana non sono in nessun caso ottenibili attraverso prove su animali. La salute umana dipende anzitutto dalla prevenzione e dallo stile di vita individuale; le guarigioni sono ottenibili soltanto mediante l’adozione, lo sviluppo e l’integrazione di una o più delle varie discipline che il potere medico e petrolchimico osteggiano o trascurano da sempre perché scarsamente redditizie: l’osservazione clinica, la dietetica, l’etiologia, l’igienismo, la psicoterapia, l’omeopatia, il vegetarismo, il veganismo, la macrobiotica, l’agopuntura, la pranoterapia, l’urinoterapia, l’epidemiologia, le varie scuole di alimentazione naturale (Bircher-Benner e altri), la fitoterapia, la chiropratica, l’oligoterapia, l’aromaterapia, l’idroterapia, l’elioterapia, l’elettroterapia, la diatermia, e altre comprovatamente efficaci e per di più economiche.
La medicina non deve occuparsi tanto di sintomatologia locale quanto di tutta la persona del malato nel suo complesso psico-fisico, basandosi per questo sull’osservazione per scoprire le cause della malattia, anziché estrapolare all’essere umano esperienze veterinarie che nel migliore dei casi rimpiazzano sintomi acuti con malanni cronici.

(vedi la DICHIARAZIONE DI PRINCIPI (1975-2000) di HANS RUESCH: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=500102813400903&set=a.487939297950588.1073741838.469925656418619&type=3&src)

Vedi anche dal libro I FALSARI DELLA SCIENZA pag. 30-31: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=506939246050593&set=a.487759637968554.1073741837.469925656418619&type=3&src

Qui l'intervista con le dichiarazioni di Garattini dell'11 novembre 2013: http://www.tempi.it/la-campagna-anti-vivisezione-e-falsa-perfino-nel-nome-silvio-garattini-intervista-definitiva-in-difesa-della-sperimentazione-animale#.UqdYbo26TOd

Anche la dichiarazione fatta da Garattini (in un dibattito pubblico organizzato nel 1973 dal settimanale Epoca) che «in laboratorio si può riprodurre esattamente un estrogeno naturale» — ossia che un farmaco combinato con polverine artificiali sarebbe identico a tutti gli effetti a un ormone sessuale naturale, organico, prodotto dall'organismo vivente — è da mettere alla pari con i dogmi di Claude Bernard, secondo cui una prova ottenuta sugli animali è perfettamente concludente per l'uomo. Vedi: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=475836889160829&set=a.470063883071463.1073741831.469925656418619&type=3&src