giovedì 23 gennaio 2014

Cosa si nasconde dietro la presenza dei delfini in un parco acquatico, acquario o delfinario? - Born to be Free - Nati Liberi



1. Cattura di delfini in natura. A Taiji, dopo un'estenuante caccia devono anche assistere alla morte dei loro familiari "meno attraenti". Solo i delfini senza graffi, cicatrici, di una certa età e specie, vengono scelti per la prigionia

2. Devono essere contenuti in un ambiente artificiale

3. Devono digiunare in modo che finalmente si decidano a mangiare pesci morti (i delfini allo stato selvatico mangiano solo prede vive)

4. In attesa di vedere se sopravvivono al trauma ne vengono catturati di più, un rapporto di 1 a 3 (molti infatti muoiono per lo stress o rifiutandosi di mangiare)

5. Sono costretti ad imparare a mangiare pesci morti e poi ad esibirsi per poter essere nutriti (questo è il primo metodo di addestramento a cui ne seguono altri di ricompensa positiva o negativa)

6. Poiché il pesce è congelato questo è chiaramente disidratato. In natura, i delfini ottengono l’idratazione dal pesce vivo che consumano. In cattività, sono forzati a bere acqua tramite dei tubi infilati in gola

7. I delfini rimossi dai loro gruppi familiari naturali sono costretti a creare una nuova famiglia in un branco, artificiale. Questo significa che a volte possono non andar d'accordo con gli altri delfini e il risultato è la lotta e l'isolamento sociale

8. Molti delfini sembrano piangere. Si isolano socialmente e rimangono fermi in una posizione (un comportamento che non è naturale). Altri diventano così annoiati che adottano comportamenti simili agli elefanti negli zoo, dondolando da sinistra a destra. Talvolta se trovano un rifiuto in acqua cercano di giocarci oppure se vicini al mare cercano di stare in una posizione che affaccia su di esso

9. Una volta ottenuta la totale sottomissione, a causa della noia, il loro spirito selvaggio è piegato e sono sufficientemente affamati, svolgono gli spettacoli che siamo abituati a vedere. E 'così triste vedere un delfino, una volta selvaggio e libero eseguire giochi per assecondare l’addestratore, nella speranza che possa essere nutrito o coccolato

10. Dopo alcuni mesi, arriva l'acquirente. Una volta che la transazione finanziaria è stata completata, ha inizio il trasferimento. Vengono trasferiti tramite gru in contenitori molto piccoli e poi trasportati per diverse ore all'aeroporto più vicino. Possono volare verso tutte le destinazioni del mondo percorrendo migliaia e migliaia di chilometri. I contenitori in cui sono trasportati sono realizzati in acciaio e sono grandi solo come i delfini i quali rimangono chiusi in questa sorta di 'bare' senza nessuno stimolo per diversi giorni. Questa deve essere l'esperienza più terrificante di tutte

11. Molti sacrificano la propria vita al punto 10. Gli acquirenti intenzionalmente acquistano delfini aggiuntivi perché sanno che c'è una forte possibilità che il delfino muoia durante il viaggio

12. Arrivati a destinazione vengono sistemati in un altro contenitore artificiale dove devono di nuovo sforzarsi di stabilire rapporti con gli altri delfini

13. Si devono esibire per il resto della loro vita. Alcuni sono costretti a partecipare a programmi di allevamento in modo che i loro figli possono passare la loro vita ad intrattenere persone. Alcuni vivono in acquari molto piccoli. Alcuni in grandi acquari. Ma la loro vita non sarà più la stessa. Rimarrà solo il ricordo di quando vivevano liberi e selvatici negli oceani, con l’amore della propria famiglia

14. Molti muoiono ben prima del loro ciclo di vita naturale per infezioni causate dall’ambiente ristretto in cui sono costretti a vivere o dal contatto con l'uomo. Altri si suicidano chiudendo lo sfintere da cui respirano aria presi dalla depressione

15. Il delfino non sorride. Quello che sembra un sorriso è soltanto la conformazione naturale del loro muso che nulla a che fare con il divertimento e la gioia.

Il famoso addestratore Ric O’Barry, oggi attivista che si batte per la fine della loro cattività, un giorno vide Kathy, il delfino femmina che addestrava per interpretare Flipper, inabissarsi davanti ai suoi occhi e smettere di respirare. Suicidio è la parola usata da O’Barry per raccontarlo: i delfini possono smettere volontariamente di respirare, e questo era ciò che aveva fatto l’animale che gli era stato affidato. Quando Kathy ha smesso di respirare è iniziata la nuova vita del suo addestratore. Ha compreso che catturare animali intelligenti e costringerli a eseguire sciocchi giochi per divertire la specie umana è sbagliato e immorale e da qui è cominciata la sua battaglia

Ogni persona che acquista un biglietto di un parco acquatico, acquario o delfinario sta sostenendo questo settore e questa crudeltà verso i delfini e gli altri animali marini imprigionati.

Se nessuno acquistasse i biglietti per visitare questi luoghi di prigionia tutto questo avrebbe immediatamente fine.

FONTE
BORN TO BE FREE - NATI LIBERI PAGINA FACEBOOK

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